Calcio

I segreti del mercato

Libeccio 31/05/2010

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di Libeccio
Il mistero Di Natale, il passato di Berlusconi, la stizza di Maroni e la rifondazione juventina.
1. Ogni tanto ci sono misteri del calcio italiano che proprio fatichiamo a decifrare. Talenti indiscutibili che attraversano da decenni le aree di rigore in lungo e largo, con fiuto del gol sempre inossidabile. Capaci di anticipare l’uomo come pochi al mondo, di accarezzare la palla verso la rete proprio come un grande poeta accarezza le parole. Eppure destinati al quasi oblio della pur appagante e danarosa provincia italiana.Parliamo di Antonio Di Natale che ha messo insieme 400 presenze circa nel calcio professionistico e realizzato ben 174 gol. Chi è un fenomeno di questo genere? Milita forse nell’Inter campione d’Europa o nella Juve o nel Milan? Nulla di tutto questo, Tonino Di Natale dopo alcuni campionati all’Empoli, gioca dalla stagione 04/05 nell’Udinese dove quest’anno ha vinto il titolo di capocannoniere del campionato di serie A realizzando ben 29 gol. Quasi tutti di tecnica pura, quasi nessuno casuale o dovuto al dominio tattico della sua squadra. Ma piuttosto che Amauri o Borriello, alla Juve e al Milan uno così proprio non serviva? E perché un talento di tal fatta non ha avuto neanche una possibilità di vestire almeno una casacca di quelle considerate top? Misteri del mercato italiano, dove non contano solo competenza e soldi. C’è chi viene battezzato come appartenente a una determinata categoria, e lì rimane tutta la carriera a prescindere dal rendimento.
2. Berlusconi molto conta sulle sue straordinarie capacità e forse anche in modo esagerato. Recentemente ha bissato la performance fatta anni fa nei confronti di Dino Zoff quando ebbe a dire che anche un bambino avrebbe saputo come vincere l’Europeo invece perduto “in modo indegno”. Adesso dice che se al posto di Leonardo ci fosse stato lui, il Milan avrebbe vinto lo scudetto con almeno 5 punti di vantaggio sulla seconda. Nessuno dei tanti opinionisti calcistici lo ha contraddetto, segnalando il ridicolo dell’affermazione e il tirare a campare (calcisticamente) di un personaggio che pensa di poter vivere delle glorie passate. Ma lo sport vive nel presente, anche la Champions League dell’Inter sembra sia stata vinta un anno fa.
3. De Rossi ha sicuramente sbagliato a fare di ogni erba un fascio, soprattutto dopo avere strizzato l’occhio agli ultras del calcio sulla questione della tessera del tifoso. Però ha anche detto una grande verità, ovvero che ad alcuni “tutori dell’ordine” non farebbe male un qualche modulo “educativo” alla legalità. Della intera e stralunata vicenda però a noi ha colpito la misura ritorsiva adottata da Maroni di togliere alcuni agenti scelti dal presidio di sicurezza dal ritiro della nazionale. Questo sì veramente fuori da ogni logica di paese serio e civile. Ulteriore conferma che lo siamo poco.
4. Alla Juventus è repulisti generale, Del Piero a parte. La famiglia rientra direttamente nella gestione con Andrea Agnelli nel ruolo del Presidente operativo. Il blocco doriano Del Neri/Marotta rivestirà la posizione rispettivamente di allenatore e Dg. Blanc di fatto è stato esautorato e imminenti si dicono le sue dimissioni in favore di Romy Gai attualmente a fare esperienza negli Emirati Arabi.  Anche Secco è stato di fatto esautorato dall’arrivo di Giuseppe Marotta, insieme a Roberto Bettega che ha  incarnato l’estremo tentativo di raddrizzare una barca poi incagliatasi definitivamente. Modifiche così radicali ci pare che escludano risultati importanti nel breve periodo (l’anno prossimo per intenderci), ma per il futuro potrebbero essere un bene. Altra annotazione: praticamente tutta la vecchia guardia post Calciopoli è stata accantonata di fronte al fallimento della sua gestione. Moltissimi i giocatori sulla lista dei partenti, anche se con diverse sfumature: Diego e Melo sono in forse, mentre è più probabile l’addio di Zebina, Cannavaro, Grosso Grygera, Salihamidzic, Camoranesi, Trezeguet, Giovinco e Paolucci. Forte incertezza anche su Buffon, che la società vorrebbe tenere meno di offerte folli. Probabilmente il fallimento (del tutto imprevisto) di ogni obiettivo stagionale ha molto pesato nel repulisti in atto. Ma il rischio non è quello di gettare insieme  all’acqua sporca anche il bambino?
Libeccio

(in esclusiva per Indiscreto)

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