I pugni in task (force)

18 Aprile 2011 di Libeccio

 di Libeccio
La vita di Pierpaolo Pulvirenti, gli affari extra-calcistici, i dossier di Lotito, il servizietto a Ibrahimovic e la fine di Leonardo.

1. Si chiamava Pierpaolo Pulvirenti ed aveva 25 anni. E’ morto nella raffineria Saras di Sarroch l’11 aprile scorso mentre effettuava la manutenzione degli impianti, investito da un getto di anidride solforosa. Responsabilità di dirigenti e proprietari della Saras (i Moratti, per i pochi che non lo sapessero) andranno accertate dalla magistratura, possiamo fare ipotesi sul futuro della panchina dell’Inter ma non riguardo alle morti sul lavoro. La cronaca dice che dopo i tre morti dell’anno scorso non è evidentemente stato approntato un sistema di sicurezza che mettesse al riparo chiunque da incidenti drammatici come questo. Non anticipiamo i risultati dell’inchiesta e anzi speriamo che i dirigenti della Saras sappiano fornire una spiegazione plausibile su quanto accaduto. Non crediamo però che ciò sia sufficiente ad accantonare quantomeno una accusa di negligenza soprattutto nella gestione dei subappalti, spesso vera zona d’ombra dei processi che sono alla base di queste attività operative. “Gli ambienti da manutenere devono essere bonificati preventivamente da ogni agente chimico innescabile”, recitano le severe disposizioni in materia; purtroppo è quello che non è accaduto e occorre capire perché e di chi sono le responsabilità. E’ il minimo dovuto ad un ragazzo di 25 anni che ha perso la vita e alla sua famiglia straziata.
2. E allora perchè non parlate degli affari extracalcistici di Berlusconi, Agnelli, Della Valle, eccetera? Ci facciamo da soli la domanda. La risposta, che è anche quella del direttore, è che d’ora in poi Indiscreto lo farà e lo farà senza giustificarsi. Tanti imprenditori usano il calcio anche per finalità extracalcistiche, non necessariamente illegali, al di là del tifo che spesso è sincero. Non si capisce quindi perché chi si occupa di calcio debba giudicarli solo per l’esonero di un allenatore.
3. L’espressione ‘task force’ ci fa venire l’orticaria quasi come ‘cabina di regia’. L’ha usata Lotito per dire che vuole raccogliere un dossier sui misfatti arbitrali del corrente campionato, a sentire lui in gran parte contro la Lazio. Task force istituzionale (così ha detto Lotito), oltre a sembrarci un termine pleonastico ci fa brancolare nel buio più completo. Perché se è istituzionale (e una task force in genere lo è) dovrebbero farne parte il Coni, la Figc, la Lega, la stessa Aia, mentre non risultano tali presenze in quella che ha in mente Lotito per scovare coloro che attentano alla “probità ed equanimità dei risultati che invece devono essere improntati al principio di correttezza, trasparenza, …ecc.”. Che parolone usa Lotito, che magari non gradirebbe una task force sugli appalti nella sanità romana, sui patti parasociali (tipo quello con Mezzaroma) e sulla stessa Calciopoli che lo ha visto fra i condannati dalla giustizia sportiva (quattro mesi di squalifica). Poi dalla politica romana Lotito ha avuto in dote la legge spalma debiti che ha consentito alla Lazio (e ad altre aziende) di sopravvivere grazie ad una linea di credito concessa direttamente dallo Stato. Ci abbiamo ripensato, forse una task force servirebbe davvero.
4. Viene da sorridere a leggere le ultime news sul difficile momento di Ibrahimovic al Milan. Mentre i compagni continuavano la marcia scudetto lui in pochi giorni è passato dalla sua “migliore stagione in Italia” (quella attuale) alla crisi dopo la seconda squalifica nel breve volgere di pochi giorni. E’ addirittura intervenuto il Presidente  per dire che è deluso e che non vorrebbe fossero stati (quelli spesi per Ibra, al momento peraltro zero) soldi buttati. Ha addirittura preconizzato l’acquisto di Cristiano Ronaldo (un sogno ha detto) e lui è uomo che in genere i sogni li raggiunge e supera anche. Ibra insomma diviene un reprobo dopo essere stato a lungo  principe. Segnaliamo inoltre (indicativo del clima che si sta creando intorno al giocatore) il ricomparire su alcuni siti spazzatura delle famose foto di Ibra e Piqué. Ci manca solo che entri in campo Mino Raiola, uno da più parti in commedia ma consapevole del fatto che gli Ibra invecchiano mentre un Milan a cui piazzare giocatori ci sarà per sempre.
5. Il Milan ha oramai lo scudetto in tasca, come ha attestato anche la Snai, la Juventus continua nella mediocrità da Europa League che pare diventata sua stabile compagna di viaggio, il Napoli buca le partite più importanti anche perché è a fine ossigeno, l’Udinese continua a stupire insieme alla Lazio, la Roma pensa a stelle e strisce e getta al vento una buona occasione per rientrare nella lotta Champions. L’Inter è in pericolo di caduta libera se non si prendono contromisure immediate: imbarazzante la gara contro il Parma, per atteggiamento e tattica. Leonardo sta dimostrando di essere tutto tranne che un allenatore di calcio (continua a parlare di sé, dei suoi sogni, del suo momento, di cosa gli piace, di cosa farà in futuro) e la squadra è costretta ad una deriva preoccupante. A Roma ci sarà una risposta forte, di puro orgoglio da campioni del mondo, o la fine della carriera interista di Leonardo.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

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