I momenti di gloria di Vangelis

20 Maggio 2022 di Stefano Olivari

Vangelis non è morto, anche se il suo corpo ha lasciato questa terra all’età di 79 anni. Come tutti i grandi artisti, discorso che per i musicisti vale ancora di più, rimane fra di noi anche senza che ce ne accorgiamo. Fra film, spot, dischi propriamente detti (Heaven and Hell il migliore fra i migliori, geniale sintesi fra musica classica ed elettronica), teatro e un’infinità di collaborazioni (di culto quella con i Krisma, all’epoca Chrisma), Evangelos Odysseas Papathanassiou sembra avere vissuto più vite e di sicuro è il greco dell’era moderna più famoso nel mondo.

Pur avendo tutti i suoi dischi, con ‘avendo’ e ‘dischi’ a rivelare la nostra età, ci rifiutiamo di fare i fenomeni citazionisti (tanto nessuno batte Google) di una canzone sconosciuta e ci commuoviamo al milionesimo ascolto della colonna sonora di Momenti di gloria-Chariots of Fire, forse il più bel film sportivo mai girato, saccheggiata dalla pubblicità (il gattino della Barilla) e copiata da tanti. Non ci ricordiamo tanti casi di un singolo (Titles) strumentale in vetta alle classifiche di tutto il mondo, ma Vangelis riuscì in questa impresa ed anche in quella di diventare ricchissimo facendo pochi concerti, eventi prima che tutto venisse spacciato per evento (“La serie-evento di Sky…“).

Fra questi concerti anche quello per i Mondiali di atletica del 1997 ad Atene, con lo sport che sarebbe rimasto nella sua vita con la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Sydney 2000, musiche che poi sarebbero state riciclate anche ad Atene 2004. E nella cerimonia inaugurale di Londra 2012 tutto il mondo riconobbe all’istante Chariots of Fire. Suo anche l’inno ufficiale dei Mondiali di calcio del 2002, in cui Vangelis quasi plagia sé stesso, alla Ligabue. Vangelis è stato uno dei pochi veri protagonisti del prog (insieme a Demis Roussos negli Aphrodite’s Child) ad evolversi, mentre in negativo (ma non è una sua colpa) si può dire che abbia ispirato tanta new age ed in generale tanta musica da sala d’aspetto. Però fateci, anzi fatevi, un favore, finito questo mediocre post: ascoltate Titans, dalla colonna sonora di Alexander. Ci sentiremo pronti a conquistare il mondo, anche se poi l’orizzonte non va oltre Torino-Roma.

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