Hacker russi contro l’INPS

2 Aprile 2020 di Indiscreto

Il sito dell’INPS è saltato per aria al primo giorno di possibile richiesta del bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia per partite Iva, collaboratori, stagionali e in generale tutto il popolo senza cassa integrazione né altri tipi di paracadute per il disastro economico dovuto al lockdown anti-coronavirus. La notizia non è questa, perché chi è costretto a frequentare il sito dell’INPS in tempi normali conosce bene i suoi difetti anche in assenza di picchi di traffico, ma che i dirigenti abbiano dato la colpa ad un attacco di hacker.

Hacker russi, magari, sempre interessati a destabilizzare le istituzioni democratiche insieme a eredi della P2 e a servizi deviati (ma nemmeno al generale De Lorenzo sarebbe venuto in mente di governare per decreto, facendo riunire mezzo Parlamento una volta alla settimana quando va bene). Comunque hacker che secondo il direttore generale dell’INPS Gabriella Di Michele avrebbero iniziato il loro attacco alle 11 del mattino. Con quale scopo non si sa: forse senza il campionato cominciano ad annoiarsi. Comunque è stata fatta una denuncia alla polizia postale, entità resa immortale da un famoso sfogo di Maurizio Mosca.

Di sicuro, stando ad alcuni esperti intervistati da Repubblica, gli hacker non c’entrano non il bug che ha mostrato in pubblico dati sensibili di migliaia di iscritti all’INPS: colpa di un trucchetto (evidentemente riuscito male) dei tecnici del sito per ridurre il carico dei server dell’INPS. Chissà se c’entrano anche con la lentezza del sito, che la dirigente dell’ente presieduto da Pasquale Tridico ha attribuito al gran numero di persone che si sono collegate, temendo che si trattasse di un click-day o di qualcosa di simile. E oggi pomeriggio, dopo mezza giornata di polemiche, il sito dell’INPS come sta andando? ‘Male, per Dio!’ (cit.).

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