Guai a Biraghi

12 Dicembre 2019 di Stefano Olivari

Guai ai vinti. Quindi all’Inter e ancora di più a Cristiano Biraghi. L’eliminazione dei nerazzurri dalla Champions League è stata infatti accompagnata dalla solita ossessione del giornalista collettivo, cioè il ritorno del fascismo. Fascismo in questo caso rappresentato dai parastinchi di Biraghi, con la scritta ‘Vae Victis’ e un elmo spartano sopra un tricolore.

Tre cose che non c’entrano niente fra di loro, né con il fascismo. ‘Vae victis’ è la presunta frase di Brenno detta ai Romani che da sconfitti dovevano pagare al condottiero dei Galli un tributo in oro. L’elmo spartano ha conosciuto una seconda giovinezza da quando 300 ha rilanciato il mito delle Termopili, ma anche prima è stato abusato nello sport (quante squadre di college o di high school, Michigan State in testa, si chiamano Spartans?). Il tricolore, va be’, è il tricolore: la Repubblica Cispadana era fascista?

Tre cose che però indubbiamente appartengono ad un immaginario di destra, appartenente alla maggior parte degli atleti visto che lo sport agonistico veicola messaggi di destra: vittoria-sconfitta, gloria-oblio, onore-disonore, compagno-avversario, eccetera. Ci sono sportivi di vertice con idee politiche di sinistra, ovviamente, ma nella parte di vita che riguarda lo sport i loro valori sono quelli di destra. I valori di Brenno e ancor più degli antichi Romani, prima del declino che quello sì dovrebbe ricordare il presente, i valori degli Spartani, i valori decisamente più liberali ma pur sempre di destra del Risorgimento (per quanto il tricolore sia di età napoleonica). Non puoi farti tagliare una gamba allo Spielberg e poi dire che i confini non esistono.

Detto che non conosciamo Biraghi nemmeno alla lontana e che quindi in teoria il laterale sinistro dell’Inter potrebbe anche simpatizzare per le Sardine, facciamo un discorso generale e diciamo che rispetto agli anni Settanta non è cambiato niente. Essere di destra è ancora considerato dai media e dalla cultura ufficiale qualcosa di trasgressivo, maleducato, da cattivi. Per questo tanti giovani lo sono in maniera istintiva, quasi naturale, anche contro i propri interessi e le proprie convenienze borghesi.

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