Boxe
Gli italiani di Ali-Foreman
Stefano Olivari 30/10/2024

Cinquant’anni fa, all’alba del 30 ottobre 1974, a Kinshasa fu combattuto il match più famoso nella storia della boxe, quello fra Muhammad Ali e George Foreman. Un incontro che per la seconda volta nel giro di pochi mesi fece parlare dello Zaire di Mobutu, che aveva partecipato al Mondiale di calcio in Germania e che in questa occasione con la regia di Don King investì cifre mai viste nella storia da due pugili (10 milioni di dollari soltanto per le borse) per dare una ripulita all’immagine della dittatura. Diciamo che, Zaire a parte (oggi Repubblica Democratica del Congo), in questo schema non è cambiato niente…
Ma tutti sanno di cosa stiamo parlando, visto che riguarda un evento sportivo ricordato, celebrato e analizzato milioni di volte. Andiamo quindi direttamente sul personale. Noi appena tornati da scuola, si usciva alle 12:30, guardammo il match in differita sulla Svizzera insieme a nostro nonno, appassionato di boxe (noi a 7 anni non sapevamo nemmeno cosa fosse la boxe) come molti uomini dell’epoca. Sì, in differita. Perché essendo un mercoledì la RAI aveva ritenuto giusto non mandare in onda in diretta Ali-Foreman per non turbare il sonno degli italiani derogando rispetto all’austerità che imponeva di chiudere le trasmissioni alle 23.30.
Da notare che quasi tutte le televisioni del mondo civile avevano trasmesso il match in diretta, compresa Capodistria (stiamo finendo il bellissimo I pionieri, di Sergio Tavcar) che in gran parte del Nord Italia si vedeva benissimo: oltretutto a colori, cosa per la RAI ancora tabù (anche in questo caso per l’austerità, che comunque non impediva di distribuire pensioni e finanziamenti pubblici alla cazzo di cane, che paghiamo ancora oggi). L’emittente di Stato valutò anche l’ipotesi di non acquistare nemmeno la differita, ma alla fine salvò la faccia trasmettendo Ali-Foreman alle 21.40, quando già buona parte degli interessati (circa 7 milioni di italiani seguirono la diretta su Capodistria o la differita pomeridiana sulla Svizzera) aveva visto tutto. Altri tempi, che qualcuno rimpiange nel nome di una presunta purezza degli italiani di mezzo secolo fa. Che invece erano uguali a quelli di oggi, soltanto trattati come bambini deficienti da una RAI che agiva in regime di monopolio.
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