Gli anni Cinquanta dalla parte di Cimolai

3 Agosto 2019 di Indiscreto

La storia di Davide Cimolai e della separazione da sua moglie Greta Rover imperversa da qualche giorno su mezzo web italiano, con toni giornalistici e commenti dei lettori che dimostrano che l’Italia profonda è ancora quella di Coppi e della Dama Bianca.

Tutto è partito da un’intervista del ciclista azzurro (sarà in gara fra otto giorni all’Europeo di Alkmaar) al sito tuttobiciweb.it, in cui ha raccontato il suo difficile Giro d’Italia, iniziato con la notizia di essere stato lasciato dalla moglie, datagli dalla moglie stessa.

Un racconto addolorato e triste, con dettagli e considerazioni che si sarebbe potuto risparmiare, ma non molto originale visto che riguarda una situazione che miliardi di persone hanno vissuto più volte e da entrambi i lati della barricata.

Un racconto per appassionati di ciclismo perché, con tutto il rispetto, Cimolai non è Sagan (anche lui separatosi di recente dalla moglie), ma nemmeno un concorrente di Temptation Island, quindi il valore pop di questa storia è modesto.

Tutto questo per dire ciò che volevamo dire e che ci è venuto in mente leggendo le varie ‘riprese’, cioè  scopiazzature dell’articolo originale: laversione della donna manca completamente, anche ammettendo che i fatti siano davvero quelli raccontati. Alla fine anche al lettore meno becero rimane in testa che Greta si sia comportata male è che il povero Davide, che tanto si sacrifica in bicicletta, sia una vittima. 

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