Russell e la Formula 1 ridicola

7 Dicembre 2020 di Indiscreto

Guidando la Mercedes vincerebbe chiunque? La splendida gara di George Russell nel Gran Premio del Sakhir, il secondo in Bahrein in questo disgraziato 2020 ed il penultimo della stagione, ispira a noi del bar della Formula 1 la solita domanda. Con la risposta parziale che il ventiduenne grande talento inglese ieri non ha vinto, anche se fondamentalmente per colpa della sua squadra che gli ha montato una ruota sbagliata (per gli anglo-tedeschi una figuraccia galattica) e poi di una foratura.

Di più: non ha vinto nemmeno Bottas, in questo caso per colpa sua. Ed il rimescolamento delle carte ha prodotto il miglior risultato in carriera per tutti e tre i piloti sul podio, Perez, Ocon e Stroll. Ma rimane la grande gara di Russell, che forse grazie al Covid di Hamilton avrà un’altra chance sulla macchina che da anni domina e che dovrebbe farlo anche nel 2021, visto che la vera svolta regolamentare avverrà dall’anno successivo. Di certo la Williams finora guidata da Russell è l’unica delle 10 scuderie della Formula 1 ad avere totalizzato 0 (zero) punti, cosa oggi quasi impossibile e non solo per la parentela con la Mercedes.

Ma veniamo al punto, già toccato celebrando il titolo di Hamilton: i piloti più forti tendono ad andare nelle scuderie più forti ed quindi sempre difficile valutare il loro apporto, ma può dalla sera alla mattina un pilota da zero punti in due anni di Formula 1 trasformarsi in pilota da vittoria solo grazie alla macchina? La risposta è evidentemente sì. Questo non significa che la Mercedes AMG W11 possa essere guidata da chiunque abbia la patente B, ma soltanto che la Formula 1 è sport per convenzione. Poi la amiamo per la competizione, che peraltro c’è anche negli eSports, negli scacchi e in quasi tutti i contesti professionali, e per tutto ciò che rappresenta come espressione del genio umano, ma è un altro discorso.

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