Calcio

Genoa-Covid, la Serie A chiude?

Indiscreto 29/09/2020

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14 tesserati del Genoa, fra giocatori e staff, sono risultati positivi al Covid dopo essersi sottoposti al tampone. Non solo Perin e Schone, quindi, ma anche altri 9 giocatori. E non c’è bisogno di essere Nostradamus per prevedere che Genoa-Torino prevista per sabato prossimo sarà rinviata a data da definirsi (la squadra di Giampaolo così interromperà il suo percorso di crescita, ben raccontato dai media di Cairo). Così come è prevedibile che riprendano forza i talebani del fermate tutto, stiamo a casa con il sussidio, la salute prima della libertà, eccetera.

Come al solito, ed è per questo che lo seguiamo, il calcio non è soltanto calcio e da come Governo, FIGC e Lega tratteranno questi casi di squadra dipenderà in parte l’atteggiamento della politica e del resto d’Italia. Perchè un positivo al tampone non è un malato (e dall’altro lato, come dice il professor Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, un negativo potrebbe avere una patente falsa di negatività) e soprattutto un malato non necessariamente corre pericoli di vita, a meno che non li corresse già per altri motivi.

In altre parole, con buona pace dei negazionisti-complottisti il Covid in quanto virus esiste e può portare verso la tomba. Ed esisterà per chissà quando, al netto degli annunci elettorali di vaccini. Con buona pace dei patrioti da divano bisognerà quindi trovare una forma di convivenza diversa dal chiudere tutto, forse anche una accettazione più serena del rischio ed in generale della morte, visto che sul totale della popolazione stiamo parlando di decimali. Si eviterebbero molti più morti, se la volessimo mettere sulla statistica, impedendo alla gente di andare in auto o in moto. Se gli atleti, cioè la meglio gioventù dal punto di vista fisico e non solo di quello, iniziano a comportarsi come pensionati (Nella testa, ci riferiamo anche a trentenni) paurosi allora tanto vale chiudere. E non soltanto la Serie A.

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