Fiat Panda e le peggiori auto italiane di sempre

Un video ironico della Hyundai ha messo in cattiva luce lo storico modello FIAT, che però nelle sue prime versioni era una macchina con una sua bella e forte identità. Certo in Italia è stato prodotto di molto peggio...

29 Aprile 2021 di Stefano Olivari

La Fiat Panda era una brutta macchina? Da Lapo Elkann a molti semplici possessori (o ex) di Panda, sono in molti a non avere apprezzato l’ironia nel video di presentazione della Hyundai Kona N, in cui i creativi coreani ad un certo punto mostrano una Panda guidata da un ragazzo che consegna pizza, che a un certo punto si ferma con il motore in fumo. Ovviamente arriva la Kona N e la pizza può così essere consegnata.

Passiamo oltre l’orgoglio patriottico, degno di miglior causa (Lapo ha lanciato l’hashtag #IoSonoPanda…), e diciamo soltanto che della Panda, guidata per la prima volta nel 1987 e l’ultima due anni fa (a Pantelleria è obbligatoria, tipo la Trabant nella DDR) abbiamo sempre avuto una buona opinione: spartana ma non brutta, di sicuro economica e con un suo carattere. Parliamo ovviamente della prima serie, quella prodotta fino al 2003, perché seconda e terza si sono un po’ uniformate alla concorrenza. E veniamo alla domanda: quali sono le auto italiane peggiori di sempre? Scegliendole fra quelle italiane negli ultimi decenni, quindi con possibilità anche di averle guidate. L’algoritmo tiene conto di linea, rapporto qualità-prezzo e facilità di guida.

La più brutta di tutte è secondo noi la Arna, l’Alfa Romeo prodotta in joint venture con la Nissan: nulla a che vedere con la storia dell’Alfa, quasi un annuncio dei tanti fallimenti successivi (grazie Prodi). Dall’incrocio fra Nissan Pulsar e Alfasud non poteva che nascere un orrore estetico e nemmeno tanto gradevole da guidare (buona invece l’affidabilità). Al secondo posto una FIAT, la Duna che pur essendo una 3 volumi in molti particolari ci evoca la Uno della nostra giovinezza, visto che derivava dalla sudamericana Premio che a sua volta derivava dalla Uno (infatti il progetto era nato per sfruttare al massimo le linee di montaggio già esistenti). Pur essendo un’auto non piccola, ci dava le stesse sensazioni che oggi ci darebbe correre a Indianapolis con una Smart. Il terzo posto non può che essere di un’auto non certo brutta, anzi, ma che è passata alla storia per la sua totale inaffidabilità, la Maserati Biturbo. Anzi, ‘Il’ Maserati Biturbo, come lo chiamava il suo possessore che ce lo/la prestava solo in casi eccezionali.

Menzione d’onore per la Lancia Beta, che abbiamo avuto in famiglia per anni e per i suoi tanti dettagli discutibili, e per la bruttezza della prima FIAT Multipla, che però era da battaglia, per certi versi come la Panda. Un girone a parte quello delle auto senza senso, ingiudicabili: la FIAT Brava (e quindi l’Alfa Romeo 146), la Lancia HPE, la FIAT Argenta, l’Alfa Romeo 90, la FIAT Tempra… potremmo continuare all’infinito, da osservatori di vetture in coda di fianco e davanti a noi. Tutto questo era per dire che la Panda, la vera Panda, a noi non dispiaceva.

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