Fai fiorire il cielo, somiglianza dei successi

4 Marzo 2015 di Paolo Morati

Fai fiorire il cielo

Metti insieme Germania-Francia-Inghilterra e avrai una storia di successo. Sarebbe troppo semplicistico riassumere con questa frase Fai fiorire il cielo (Sperling&Kupfer, 2015), saggio di Jacopo Perfetti che in 320 pagine esplora e racconta il tema dello sviluppo delle idee identificando – nel particolare caso citato – nella Francia la fase di ideazione, nell’Inghilterra quella di esecuzione e nella Germania quella di produzione, un insieme complementare da bilanciare nel modo giusto. Tante sono infatti le variabili e gli elementi che entrano in gioco e che l’autore snocciola con vivacità inserendo riferimenti tra loro apparentemente distanti anni luce eppure con caratteristiche sorprendentemente simili, in un percorso in sei fasi così definite: B.O.A.T.S., Mare & Onde, Vento, Acqua & Scogli, Porto, Stelle. E che, come spiega all’inizio di ciascuna, descrivono rispettivamente la base di qualsiasi idea di successo, la capacità di contestualizzarne correttamente la proposizione, lo sviluppo spinto dalle persone, le risorse necessarie, il confronto con l’ambiente esterno e, infine, l’importanza di andare oltre.

In breve, Perfetti ritiene che esistano tredici caratteristiche cardine di una storia di successo riassumibili nell’acronimo B.E.S.T.O.F.A.L.L.T.I.M.E: “«B» sta per Beyond The Medium, oltre il mezzo. «E» sta per Engaging, coinvolgente. «S» sta per Simple, semplice. «T» sta per Tell, raccontabile. «O» sta per Oh My God, Oh mio Dio. «F» sta per Feasible, fattibile. «A» sta per Adaptive, adattivo. «L» sta per Lead, eccellere. «L» sta per Long Lasting, duraturo. «T» sta per True, vero. «I» sta per Innovative, originale. «M» sta per Memorable, facile da tenere a mente. «E» sta per Emotional, emozionante”. Ma tutto questo non basta in quanto esiste un altro acronimo, importante e decisivo, sul quale deve poggiare lo sviluppo di un’idea: based on a true story (B.O.A.T.S), ossia basato su una storia vera. Tutto qui? Non proprio.

Parlando prima di riflessione ed ideazione, e quindi di esecuzione, il testo è ricco di riferimenti, di citazioni e casi che si inseriscono nelle diverse fasi prima elencate per illustrarne le dinamiche espressive e realizzative. Certo scrivere di Sid Vicious e di Marcel Duchamp, delle sorelle Angela e Luciana Giussani e di Kim Ki-Duk, di Sixto Rodriguez e di Pablo Picasso nello stesso libro potrebbe sembrare un azzardo, se questi nomi venissero messi semplicemente in ordine. Perfetti in realtà restituisce un puzzle illuminante dove le tessere sono storie capaci di stuzzicare la curiosità di vedere che cosa uscirà dalla pagina successiva. Al centro, se possibile, le passioni che devono poi essere rese profittevoli grazie a creatività, costanza e coraggio. Con l’obiettivo del continuare a fare tante cose ma farne una alla volta, stabilendo bene le priorità, e riuscendo anche a effettuare accostamenti eterogenei.

Prima di concludere torniamo infine alla triade Germania-Francia-Inghilterra citata in apertura, per un breve esempio di come vengono trattate le diverse storie narrate in Fai fiorire il cielo. Tra i tanti riferimenti cinematografici presenti c’è un film che amiamo molto: La banda degli onesti, diretto nel 1956 da Camillo Mastrocinque e interpretato da Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia. Jacopo Perfetti identifica in “Antonio Bonocore la Francia, colui che ha l’idea originale e, per certi versi, disruptive di stampare le banconote false, Giuseppe Lo Turco è l’Inghilterra, colui che ha il metodo per realizzare l’idea, e Cardone è la Germania, colui che fisicamente realizza le banconote e ha le competenze pittoriche necessarie”. Ma non solo, i tre Paesi sarebbero anche riconducibili alle istanze intrapsichiche di Sigmund Freud – Es, Super Io e Io – così come ai fratelli Marx… E visto che siamo su Indiscreto si potrebbe anche riflettere se la stessa combinazione funzionerebbe bene nel Calcio. Ma questa è un’altra storia. Rimanendo sul libro, citiamo l’autore: “L’innovazione si fonda sulla capacità di combinare l’esistente in altro modo inventando qualcosa che prima non c’era”.

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