La canzone di Facebook

10 Maggio 2012 di Alvaro Delmo

Facebook di qua, Facebook di là, ormai tutti ne parlano e molti ci scrivono, i fatti propri…. Ed ora che sta sbarcando a Wall Street l’attenzione intorno al primo social network del mondo in termini di utenti è solo destinata a crescere ulteriormente. Tra film, libri e articoli di giornale ecco quindi che arriva anche la canzone (non che se ne sentisse la mancanza, a dire il vero).

L’idea è venuta alla tv di San Marino, o meglio agli autori del brano The Social Network Song (Oh Oh – Uh – Oh Oh) con il quale la mini repubblica parteciperà all’ormai imminente (mancano una quindicina di giorni) Eurovision Song Contest di Baku, in Azerbaigian. Interpretata da Valentina Monetta, sammarinese doc con qualche band e singolo già alle spalle, la canzone in realtà era stata iscritta alla gara con un altro titolo, Facebook uh oh oh, e parole.

Agli autori, quella vecchia volpe di Ralph Siegel per la parte musicale e Timothy Touchton e José Santana Rodriguez per quella testuale, è stato però successivamente chiesto di modificarla perché citava un marchio commerciale. Cosa proibita dal regolamento. Un po’ quello che successe ai Pooh con Uomini Soli nel 1990 che dovettero mutare Corriere della Sera in giornale della sera per poter partecipare (e vincere) a Sanremo.

Il caso di quest’anno è tuttavia molto più clamoroso in quanto il marchio nella versione originale del brano veniva citato nel ritornello, oltre che nel titolo. Si è quindi arrivati a un compromesso (in pratica la parola Facebook è stata sostituita da gli uh oh beep della Monetta) per una canzone pop semplice semplice della quale si è parlato molto e che inevitabilmente sta dividendo il pubblico, come del resto accade a Facebook stesso.

Qualcuno la definisce orribile, altri invece ne vanno matti. Tutto sommato il testo non fa che descrivere, non senza una certa ironia, quello che può accadere frequentando il mondo dei social network, tra i ‘mi piace’  e i milioni di ‘amici’ e qualche licenza artistica o sconfinamento fuori tema. Non manca in tal senso anche l’aspetto erotico della faccenda quando si chiede all’ascoltatore “Do you wanna play cyber sex again, if you wanna come to my house, then click me with your mouse” oppure “So you wanna make love with me Am I really your cup of tea”. E ancora “Wanna talk about dirty tricks  Are you really a sex machine Or just a beauty queen”.

Il motivo entra in ogni caso bene in testa e, pur non essendo un capolavoro del pop, potrebbe sfondare come tormentone. Vedremo quello che accadrà e se San Marino riuscirà a superare finalmente per la prima volta le semifinali dell’ESC (lo avrebbe meritato nel 2008 con i Miodio).

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