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Eurovision: quanti rivali per Gabbani?
Paolo Morati 09/05/2017
Da oggi a Kiev si fa sul serio. Dopo le precisissime prove, il lunghissimo red carpet, le conferenze stampa, prima semifinale dello Eurovision Song Contest stasera e seconda giovedì (entrambe in diretta su Rai 4 dalle 21), mentre Francesco Gabbani e la sua Occidentali’s Karma sono qualificati di diritto alla finale di sabato (su Rai 1). Ancora dato per favorito dai bookmaker, con la RAI che si è già dichiarata lieta di ospitare la manifestazione nel 2018 in caso di vittoria, il nostro rappresentante deve in questo momento guardarsi le spalle soprattutto da due Paesi: Bulgaria e Portogallo.
Il primo in gara con un diciassettenne, Kristian Kostov. Russo con padre bulgaro e madre kazaka, presenta un brano piuttosto anonimo in linea con quello che ormai passa il convento mainstream: Beautiful Mess, che (con ce ne vogliano gli amici bulgari) più che un brano meraviglioso ci sembra un pasticcio noioso. Insomma niente di diverso da quanto potrebbe portare un qualsiasi giovanotto uscito dai talent dei giorni nostri, ma che piacerà molto a chi è stato educato a un certo ascolto (occhio ai televoti delle ragazzine e dei connazionali all’estero).
Di tutt’altro livello la canzone portoghese, Amar Pelos Dois, presentata dall’intenso Salvador Sobral. Una ballata pura che fin dal primo ascolto ci aveva colpiti e che rappresenta veramente la musica della nostra realtà, quella di noi poveri e romantici esponenti dell’Europa del Sud che dovremmo imparare tutto dai freddi e insensibili maestri del pop, con l’ulteriore valore aggiunto di cantare nel suo idioma e non nel piattume in lingua inglese che ci circonda. Distinguendosi. Ecco, non dovesse farcela Gabbani una sua vittoria ci farebbe molto piacere, anche alla faccia dei duri di cuore.
In attesa dei risultati delle semifinali difficile a questo punto fare ulteriori previsioni (a parte un buon piazzamento del perfettissimo svedese Robin Bengtsson con la sua I can’t go on), considerato anche che Occidentali’s Karma verrà presentata nella prima metà della finale (ancora da decidere a che punto della serata, e da lì si capirà meglio dove spira il vento). Quello che è certo è che mai come quest’anno l’Eurovision Song Contest sta catalizzando l’attenzione italiana proprio grazie alla popolarità di Gabbani sfruttata un po’ da tutti in termini di visibilità e che, comunque vada, sarà un successo per uno show che rappresenta il massimo della professionalità in termini di produzione.
Se arriverà la vittoria, bene, contentissimi. Se non ci sarà bene lo stesso (anzi, Amen..) anche perché Gabbani il suo nel 2017 lo ha già ampiamente fatto e conquistato e, appena rilasciato il video di Tra le granite E le granate (con centinaia di migliaia di visualizzazioni in poche ore su YouTube) tratto da Magellano, è ora lanciato al dominio delle radio italiane almeno fino a settembre, per mettere nel sacco gli epigoni di Alvaro Soler con un’altra canzone intelligente (oseremmo dire malinconica) che si fa ascoltare bene. Insomma, la vittoria a Kiev sarebbe solo una ciliegiona sulla torta.