Euro 2016, le regole della paura

7 Giugno 2016 di Stefano Olivari

Lunedì prossimo saremo a Lione per Italia-Belgio e chi la sa lunga ci ha consigliato di leggere, per una volta nella vita, le indicazioni dell’organizzazione invece di mettersi a litigare ai cancelli esportando la nostra ignoranza. Così abbiamo letto le sette pagine di ‘Stadium rules’ dell’UEFA, trovando molti dettagli interessanti. Che magari non ci riguardano direttamente, ma sono per molti versi istruttivi riguardo ai tempi che stiamo vivendo. Intanto chi ha meno di sedici anni non potrà vedere dal vivo le partite degli Europei, a meno che non sia accompagnato da un adulto, ritenuto responsabile per le sue azioni. Il non detto della norma è chiaro: evitare l’entrata di bande di ragazzini delle periferie francesi, in gran parte di origine nordafricana, senza qualcuno che in qualche modo sia responsabile penalmente per le loro azioni. Seconda norma che ci ha colpito, senza citare le tante in elenco che sono simili a quelle degli stadi italiani: le perquisizioni personali, quindi non soltanto quelle di borse e zainetti ma proprio quelle fisiche, potranno essere effettuate sia da poliziotti (come è ovvio) che da personale dell’UEFA (e questo è già meno ovvio, oltre che ai confini della legalità). Altra curiosità: anche se non si sta facendo nulla di male, il rifiuto di ‘cooperare’ (qualsiasi cosa voglia dire) con poliziotti e steward porta all’immediata espulsione dallo stadio. Continua sul Guerin Sportivo.

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