Eternally yours, gli Alphaville con l’orchestra

28 Settembre 2022 di Paolo Morati

Il legame tra musica elettronica e musica sinfonica può essere stretto. Basta provarci. Il nuovo album degli Alphaville, intitolato Eternally yours e registrato insieme alla Deutsches Filmorchester Babelsberg, ne è testimone con le riletture di alcuni grandi successi della band tedesca ancora oggi capitana dalla voce di Marian Gold. Riletture che non sottraggono ma aggiungono, senza stravolgere laddove il loro marchio di fabbrica, perlomeno agli inizi, erano i sintetizzatori, le tastiere e i suoni sintetici a corredo di storie non banali.

Ecco che chi conosce la discografia degli Alphaville fino ai giorni nostri sa che la loro evoluzione, complice anche alcuni cambi di formazione, è passata per diversi binari, con questo nuovo lavoro che segna una stazione di arrivo importante. Aperta da Dream Machine, si tratta di un’opera che pesca dai diversi capitoli di una storia quasi quarantennale che evidenzia naturalmente i grandi successi Big in Japan, Forever Young e Sounds like a melody, tratti dal primo, iconico album del 1984. Chi ha vissuto quegli anni le conoscerà a memoria: qui sono rese maestose grazie all’orchestra, capace anche di trasformare la scatenata (all’epoca, siamo al secondo album del 1986, Afteernoons in Utopia) Dance with me in un grande lento.

Eternally yours fa suo anche il repertorio meno conosciuto in Italia ma che ha caratterizzato nel tempo il percorso degli Alphaville. Tra i brani Lassie come come (terzo album, The Breathtaking Blue, del 1989, che segnò un primo cambio di rotta), da sempre una delle nostre preferite. E ancora brani tratti da Salvation (del 1997) come Flame, o da lavori mastodontici (Moongirl contenuta nel quadruplo CrazyShow del 2003).

Insomma pur rielaborando molto dagli esordi, come Victory of Love (che mantiene totalmente intatta la sua forza ipnotica), Summer in Berlin o Welcome the Sun, Eternally yours è un disco che non gioca facile sulle grandi hit ma narra un viaggio, dagli inizi alle cose più recenti come Around the universe, tratta da Strange attractor del 2017, aggiungendo se possibile una potenza ulteriore. Da (ri)scoprire.

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