Esselunga, supermercato batte web

20 Marzo 2020 di Indiscreto

Poco fa da cittadini modello dei poteri forti, muniti della nostra Fidaty Card, abbiamo provato senza successo ad ordinare la spesa online presso Esselunga.it. La piattaforma della nota catena di supermercati, fondata dal leggendario Bernardo Caprotti insieme ad altri soci (fra i quali Nelson Rockefeller, miliardario e futuro vicepresidente degli Stati Uniti sotto Gerald Ford), ha infatti un orizzonte temporale di due settimane e nelle prossime due settimane non c’è un solo orario di consegna disponibile.

Basta saperlo, nessun problema, ci metteremo in coda in via Washington come abbiamo fatto la settimana scorsa. Però è significativo che un’azienda perfettamente organizzata e che certo non ha problemi di approvvigionamenti non riesca a stare dietro alle consegne nell’Italia e nella Milano del coronavirus. Era ovvio che il consigliare-ordinare alla gente di stare in casa avrebbe portato a questo, come dimostrano anche i tempi ormai allungatissimi nelle consegne a domicilio di altri supermercati ‘fisici’, da Carrefour a Pam, oltre ovviamente ad Amazon Prime.

Il collo di bottiglia non è certo la piattaforma, ma la struttura delle consegne tarata per una popolazione che nel 2019, facendo la media fra varie fonti, ha acquistato online circa il 6,5% dei beni di largo consumo acquistati in totale. Ecco, passare dal 6,5 al 50% (il 50 lo stiamo sparando, metà della gente che conosciamo a Milano sta comprando online) in pochi giorni non è facile per chi distribuisce. Alla fine, dal nostro punto di vista, ci si mette ancora di meno a mettersi in coda davanti al supermercato fisico, dove la situazione è tutt’altro che drammatica (come tempo si recupera dentro buona parte di ciò che si perde fuori, di solito), con l’accortezza di farlo una volta alla settimana. Testimonianza diretta stamattina, di fronte al Gigante di Rho, una ventina di persone con buon ritmo, come del resto ieri al Simply di via Novara: le tragedie sono altre.

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