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Attualità

Energia in casa o sanzioni alla Russia?

Stefano Olivari 07/09/2022

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Pizza fredda e birra calda: non è la vita di Eleonora Giorgi-Tea Guerrazzi, citata nell’immortale scena di Sapore di Mare 2, ma la realtà italiana a partire da ottobre.  Il MiTE, cioè il ministero per la transizione ecologica (qualsiasi cosa voglia dire), ancora per poco in mano a Roberto Cingolani, ha infatti pubblicato il piano nazionale di contenimento del gas ed il relativo decreto entrerà in vigore fra poco. L’obbiettivo è chiaro: con la riduzione delle forniture di gas dalla Russia, in seguito alle nostre sanzioni, dovremo ovviamente ridurre i consumi di gas e di energia prodotta dal gas.

A fare notizia non sono gli 8,2 miliardi di smc che sarebbe possibile risparmiare, anche perché il 99% di noi non ha idea di cosa siano gli smc: in pratica i metri cubi di gas, rettificati in base a coefficienti che non abbiamo capito. La notizia per noi popolo di Sky e DAZN è che dovranno cambiare anche alcuni comportamenti individuali: non lasciare in stand-by il televisore e il decoder, appunto, ma anche tenere meno luci accese, ridurre la temperatura dell’acqua per docce e bagni oltre che la nostra permanenza, ridurre il tempo di accensione del forno e, l’avrete letto tutti unito al ridicolo endorsement del Nobel Parisi, anche il fuoco dei fornelli dopo che l’acqua ha cominciato a bollire.

Secondo il MiTE soltanto questi comportamenti per così dire casalinghi consentiranno di non consumare 2,7 miliardi di smc, quasi un terzo dell’obbiettivo. Fondamentale sarà anche il controllo del riscaldamento, che nelle abitazioni dovrà portare ad una temperatura massima di 19 gradi, con una tolleranza di 2 (e quindi siamo già a 21). Inutile proseguire con il triste elenco, andiamo quindi subito al nostro ‘Di qua o di là’. Molto semplice, basato sul nostro atteggiamento nei confronti delle sanzioni alla Russia, che sia fra i pro sia fra i contro è trasversale all’appartenenza politica. Ci viene da dire, in linea di massima, che chi è contro le sanzioni di solito è molto di sinistra (quindi antiamericano) o molto di destra (e quindi putiniano), ma è solo una sensazione. Magari lo scontro con la realtà muoverà qualcosa anche al centro.

Domanda, con la premessa doverosa che il vero dramma è per l’industria e non per chi starà sotto la doccia qualche minuto in meno: energia in casa o sanzioni alla Russia? In altre parole: quando davvero si tratterà di cambiare i nostri comportamenti quotidiani saremo favorevoli a proseguire con le sanzioni alla Russia? Sondaggio interessante, perché ci ricorda che lottare per i propri principi non è gratis. Noi siamo quel paese dove sventolavano il tricolore sul balcone perché costretti dal lockdown a guardare Netflix e non lavorare. E quindi la domanda ha un senso. E se non ce l’ha oggi ce l’avrà fra qualche mese: energia o sanzioni?

info@indiscreto.net

 

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