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Emma europea

Paolo Morati 30/01/2014

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La notizia è ufficiale da pochi giorni. Emma Marrone rappresenterà l’Italia allo Eurovision Song Contest che si terrà dal 6 al 10 maggio a Copenaghen. La scelta è stata fatta internamente dalla RAI, cosa comunque già accaduta in altri anni, dopo che nelle ultime edizioni si era passati attraverso il Festival di Sanremo e i relativi partecipanti. E che ci fa pensare che lo staff della cantante stia valutando a un suo lancio sui mercati esteri, con esiti che sono comunque ancora tutti da immaginare, partendo magari già adesso con una promozione a tappeto. La vincitrice di Amici nel 2010 e del Festival del 2012 si appresta quindi a compiere un’altra tappa artistica importante dopo essersi affermata in casa – a cominciare dal pubblico più giovane – e non solo grazie alla popolarità televisiva.

Mettendo per un momento da parte la nostra attitudine da ‘vecchi’ brontoloni nostalgici del passato, e al di là delle considerazioni sul repertorio, possiamo infatti  dire che Emma possiede una buona grinta, una voce riconoscibile, e che il brano La mia città destinato al palco della B&W-Hallerne rompe un po’ gli schemi della melodia italiana che tutti si aspettano (e probabilmente vogliono) da noi. Intendiamoci, non è l’originalità fatta a canzone ma di questi tempi facciamo fatica a individuare qualcosa di realmente nuovo, perlomeno quando si parla di mainstream radiofonico. E lei alla fine con questo brano pop-chitarrico può rappresentarci bene in quel calderone musicale di effetti speciali e scenografie che è lo Eurovision Song Contest, pur in una formula ridimensionata in tempo di crisi.

Nel mentre, a leggere i primi commenti tra i forum di appassionati il progetto ‘Emma europea’ finora divide. C’è chi apprezza, chi è deluso e chi avrebbe preferito un’altra proposta. Anche tra gli stranieri il giudizio è ancora sospeso, ma come sempre sarà l’ascolto prolungato a fare la differenza in attesa anche di un video ufficiale che dovrebbe fare da trampolino di lancio per poi ‘invadere’ i media continentali prima della manifestazione. Questo perché, con la possibilità di far ascoltare prima i brani in gara, sarebbe un errore non prevedere una fase di pre-promozione all’estero. Perlomeno se si vogliono avere più carte in mano per vincere.

Intanto, ripensando alle ultime tre edizioni, l’Italia ha ottenuto un secondo (Raphael Gualazzi), nono (Nina Zilli) e settimo (Marco Mengoni) posto tra televoto e giurie, registrando anche qualche piazzamento successivo nelle classifiche europee. Chiaro che per Emma si tratta quindi di una grande occasione tenuto conto che le ‘entries’ italiane hanno quasi sempre raccolto un’ottima accoglienza, al di là del ranking finale. Poi dipenderà tutto da repertorio e voglia di provare a mettersi in gioco oltreconfine: ossia apparizioni televisive e concerti. Nota di chiusura: quest’anno si festeggiano anche i 50 anni dalla vittoria di Gigliola Cinquetti con Non ho l’età, avvenuta proprio a Copenaghen…

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