Electronic Arts-Codemasters, matrimonio da Formula 1

17 Dicembre 2020 di Indiscreto

Qualche giorno fa la Electronic Arts ha acquistato la Codemasters pagando 1,2 miliardi di dollari e la notizia non può lasciare indifferenti gli appassionati di videogiochi, soprattutto di quelli a tema sportivo. La statunitense, ovviamente californiana, Electronic Arts per i tossici dello sport significa FIFA, NBA Live (non 2K, che è di un’altra casa), Madden NFL, Need for Speed…. La britannica Codemasters, così come la EA, fa varie cose, ma è fondamentalmente la casa dei videogiochi sui motori, dalla serie di F1 a Colin McRae Rally, di cui l’attuale Dirt è il degno erede.

Buttando lì una cosa di attualità su Electronic Arts e Codemasters vi abbiamo ingannato, perché in realtà volevamo come al solito parlare degli anni Ottanta. Infatti Codemasters è nata proprio nel decennio magico, come del resto la EA (la fondò nel 1982 Trip Hawkins, all’epoca direttore marketing della prima Apple di Steve Jobs), ed era molto lontana dall’immagine odierna: produceva infatti giochi grezzissimi per lo ZX Spectrum (che già di suo era la ‘grezzità’ fatta computer) e per il nostro Commodore 64, spesso semplici cloni di giochi più famosi, e solo dal 1986 si mise a fare sul serio con il marchio arrivato fino al 2020 con giochi originali, fra cui anche alcuni sportivi di scarso successo.

Nella memoria, per lo meno nella nostra, prima della specializzazione motoristica è rimasto però Pete Sampras Tennis, che avevamo per il Mega Drive: di fatto c’era solo Sampras, gli altri giocatori per motivi di diritti (la Codemasters cercava di scrollarsi di dosso l’immagine borderline, fra cause e diffide) erano tutti farlocchi. Curiosamente questo dei giocatori reali era lo stesso problema di Andre Agassi Tennis, altro gioco (anche) per Mega Drive, sviluppato però da un’altra azienda. Insomma, i due grandi rivali nel tennis degli anni Novanta avevano arraffato i soldi della sponsorizzazione ma non si erano preoccupati della qualità dei prodotti e dei potenziali danni di immagine. Altri tempi, prima della quasi specializzazione motoristica che adesso ha portato alla creazione di un colosso, evidentemente con le logiche della Electronic Arts, che non interessano chi come noi gioca per divertimento ma interessano molto chi fa competizioni e che si trova a spendere sempre di più in espansioni e sciocchezze varie.

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