Effetto Boldrini

9 Maggio 2013 di Stefano Olivari

Boldrini, Ferguson, Moratti, Bolzano, Conte, metropolitana, Dimitrov, arrotino, Santanché, Buscemi, Carlotto e Indiscreto. 

1. Effetto Boldrini a Varese? Blogger condannato per diffamazione per alcuni commenti apparsi sul suo sito (letta sul Corsera, a firma Roberto Rotondo). Finora giurisprudenza diversa.
2. La disciplina di Ferguson, sul Guerin Sportivo. (Auto-Bignami: l’unico allenatore britannico che abbia detto qualcosa nel grande calcio degli ultimi vent’anni).
3. Niente male le 12 domande della Curva Nord a Moratti. In particolare quelle sui medici e su Oriali… 30mila volantini. A Moratti sono piaciute, pure troppo.
4. In base a quale ragionamento di marketing l’università di Bolzano si fa pubblicità su radio M Due O? Insegnano storia dei woofer? Brutto segno quando si cercano studenti o soldati (pensiamo alle pubblicità dei Marines durante le partite NFL)…
5. Le grandi domande di Voyager: quale è esattamente il target di riferimento del libro ‘Testa, cuore e gambe’, di Antonio Conte? Con negro l’ex direttore della Gazzetta Antonio Di Rosa, a meno che non si tratti di un omonimo… Perché il tifoso compra l’instant book (o direttamente niente), mentre chi vuole leggere non può leggere di quanto sia importante il gruppo.
6. Vagone metropolitana rossa un mercoledì alle ore 12. 29 persone. Una legge un giornale (il Fatto Quotidiano, per la precisione). 7 smanettano su smartphone, Le altre guardano nel vuoto. Ma dove vogliamo andare?
7. Bello pensare che il futuro del tennis sia uno che gioca come Dimitrov… Pubblico di Madrid anti-Djokovic, che ha giocato sul serio per tre ore. Il rovescio a una mano non è ancora morto.
8. Dopo anni è passato sotto casa ‘Donne! E’ arrivato l’arrotino. L’arrotino e l’ombrellaio!’. Commozione. Ma dov’era finito? E soprattutto: perché è ricomparso?
9. Vip watching di lunedì sera: Daniela Santanché alla festa per il lancio del nuovo Style del Giornale. Con (sua) considerazione triste: in periodo di crisi la pubblicità è l’unica cosa che si può tagliare dalla sera alla mattina. E (nostra) aggiunta: insieme ai crediti dei creditori chirografari, cioé la nostra parte nella commedia dell’economia.
10. Lacrime di coccodrillo per il Buscemi di corso Magenta. Nemmeno ci ricordiamo quanti anni fa abbiamo acquistato l’ultimo disco. Memorabile un bootleg di Springsteen chiamato Zirilli, dal cognome della madre Adele.
11. Qualche giorno fa al Franco Parenti ‘Niente più niente al mondo’, testo di Massimo Carlotto. Monologo di una madre di periferia. Angoscia metropolitana, solo chi è di sinistra può dire cose davvero di destra usando lo scudo del grottesco.
12. Perché su Indiscreto riproponiamo, a volte con qualche pennellata attualizzante, quello che scriviamo o retweettiamo su Twitter? Perché a parità di gratuità (fra poco Piersandro toglierà i banner), qui almeno capiamo con chi stiamo parlando. Sembra un dettaglio, ma non lo è. E poi perché i ‘pallini’ ci sono sempre piaciuti. Per scriverli non occorre essere Aldo Giordani, così come per fare musica non è obbligatorio essere Mozart.

Twitter @StefanoOlivari

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