E’ tornata l’URSS

22 Maggio 2012 di Igor Lario Novo

Mai come quest’anno è facile celebrare i vincitori dell’oro Mondiale. A livello individuale questo torneo ha definitivamente consacrato Evgeni Malkin come il più forte giocatore del mondo in attività. 109 punti (50+59) in 75 partite di stagione regolare NHL. 19 punti (11+8) in 10 partite a questo mondiale. Miglior attaccante, eletto nell’All Star Team e votato MVP del Campionato del Mondo. Per quel che riguarda il collettivo, la Russia si è imposta in tutte le partite (10/10) chiudendo con il miglior attacco (+44) e la miglior difesa (-14). Basterebbe dire che l’ultima nazionale capace di conquistare il titolo con un percorso netto fu l’Unione Sovietica e che per questo bisogna tornare a 23 anni fa. Sarebbe detto tutto…

Oggi come allora la superiorità della Sbornaja lascia agli avversari una sgradevolissima sensazione di impotenza. Michal Sersen (Slovacchia) lo ha sintetizzato bene dopo il 6 a 2 subìto in finale. “Non ci hanno lasciato fare niente!”, ha ammesso il difensore. In realtà, dopo il vantaggio di Zdeno Chara e soci in entrata di gara, eravamo pronti all’ennesima sorpresa. La partita infatti si era messa nel modo migliore per il tradizionale gioco slovacco fatto di difesa e contropiede. Ne sanno qualcosa i canadesi: fatti fuori 4 a 3 nei quarti. E i cugini cechi: liquidati in semifinale 3 a 1. Illusione, sogno, speranza: durati poco, però. Perché questa Russia è davvero troppo forte. In gol al 10° minuto per l’1 a 1 i ragazzi di Zinetula Bilyaletdinov hanno poi alzato ulteriormente il ritmo nel secondo periodo andando a segno 3 volte in 9 minuti (tra il 26esimo e il 35esimo), portandosi sul 4 a 1, e chiudendo di fatto il match al 40esimo.

Cedimento anche fisico quello degli slovacchi, che ripropone un tema classico. Chi è uscito dal torneo dai quarti in avanti, in effetti, ha certamente l’attenuante di un logorio psico-fisico importante. Il Campionato del Mondo ha sempre questo aspetto del quale bisogna tenere conto (Russia e Slovacchia hanno giocato le loro 10 partite in soli 16 giorni, per essere chiari) e che bisogna nel limite delle proprie possibilità gestire. Gli accoppiamenti dei quarti (giocati al giovedì) hanno costretto alcuni a sforzi importanti. Canada-Slovacchia e Russia-Norvegia si sono giocate a ritmi piuttosto blandi. Stati Uniti-Finlandia e Svezia-Cechia, al contrario, sono state partite ad altissima velocità dall’inizio alla fine. Partite bellissime e tiratissime. Risolte solo a 9 secondi dalla fine, la prima, e a 29 secondi dalla fine, la seconda. È chiaro come questo abbia consegnato al turno di semifinale di sabato due squadre decisamente provate. Considerazioni simili si possono fare per la Slovacchia giunta in finale e sicuramente svuotata dopo il derby vinto 3 a 1 contro i cechi.

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