Svegliarino
E adesso Totti
Stefano Olivari 23/06/2008
La vicenda Lippi-Donadoni ci darà da scrivere per settimane, al di là dello sbocco concreto che pare scontato: ritorno azzurro del generale fortunato ed esonero, con buonuscita di mezzo milione, per quello sfortunato che proprio nel giorno peggiore ha ricevuto attestati di stima significativi da giocatori che avrebbero potuto con facilità scaricarlo. Imbarazzato ed imbarazzante ieri sera Abete in diretta televisiva, che con una dialettica alla De Mita ha in sostanza anticipato nulla sul futuro di un c.t. che ha comunque un contratto fino al 2010. Bene ha fatto Gattuso ad osservare che ‘se il presidente ha parlato per mezzora e non ha detto niente, cosa dobbiamo dire noi giocatori?’. La situazione è in realtà chiarissima: tutta la Figc, da Abete a Riva con l’eccezione di Albertini, vuole Lippi, così come anche quel mondo mediatico che fa diretto riferimento al moggismo (non fosse altro che perché gli ha trovato lavoro, nell’Italia del ‘posto’). E’ evidente che i campioni del mondo riaccoglierebbero il c.t. a braccia aperte, con varie gradazioni di entusiasmo, ma di sicuro i giocatori sono stati la componente del calcio più corretta con Donadoni. Qualche federale, ispiratore di parte della stampa romana, vagheggia un ritorno mondiale di Totti a cui non opporrebe certo Lippi, ma in questo caso sarebbero i suoi ex compagni a mettersi in mezzo impedendo un’operazione di marketing di cui beneficerebbe chi ha trattato la nazionale come un taxi. Lippi all’80%, dunque. Poi per gli accordi fra Berlusconi e ‘Grazie Marcello’ continueremmo a dare un 10 al fantascambio con Ancelotti, che farebbe bene più ad Ancelotti che al Milan, ed un 10% di stima a Donadoni. Parlando del futuro del c.t. De Rossi ha detto che ‘dipende da voi’, intendendo la stampa: non ha torto, ma ci dovrebbe essere una guerra santa di cui al momento non si ravvisano nemmeno i segnali. Donadoni è un’ottima persona e un bravo allenatore, capitato al posto giusto (per la sua etica non solo sportiva) nel momento sbagliato.