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Economia

Il valore del Dow Jones oggi

Stefano Olivari 26/05/2021

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Oggi il Dow Jones compie 125 anni e nel delirio di celebrazioni che ormai sono la spina dorsale dei media quella del più famoso indice finanziario del mondo ci sta tutta. Il Dow Jones, come anche i più distratti spettatori di telegiornali sanno, è uno degli indici azionari della Borsa di New York. Dow Jones Industrial Average il nome completo, fu creato nel 1896 da due giornalisti: Charles Dow, tra l’altro fra i fondatori del Wall Street Journal, ed Edward Jones. Il primo più imprenditore, il secondo più matematico, il 26 maggio del 1996 partirono con questo indicatore che quel primo giorno si basava su 12 società, fra le quali la General Electric.

Il suo valore non è da prendere come una religione, al di là del fatto che le religioni siano più stupide degli indici azionari, ma comunque dà un’idea grezza della situazione del grande capitalismo di un paese, se non proprio della sua economia. Il 26 maggio 1896 il valore del Dow Jones era di 40.94 e dieci anni dopo avrebbe superato quota 100. Il traguardo del 1.000 è stato superato nel 1972 e quello dei 10.000 nel 1999, quindi già storia moderna. Mentre stiamo scrivendo queste righe il Dow Jones è 34.412, superando abbondantemente i valori dell’era pre-Covid.

Insomma, non c’è bisogno di tanti grafici per notare che nel lungo periodo l’investimento azionario sulle azioni pesanti, le blue chips, mercato americano ha sempre dato i suoi frutti, superando guerre mondiali, bolle immobiliari, finanziarie e tech, oltre che ovviamente la Grande Depressione. Da notare, non lo sapevamo ma lo abbiamo letto oggi sul Wall Street Journal, che in questo secolo e un quarto negli Stati Uniti ci sono state ben 25 recessioni… Comunque in 125 anni si può dire che il Dow Jones abbia guadagnato il 7,69% annuo.

Il Dow Jones non comprende tutte le azioni trattate a New York, come scritto prima, ma soltanto le principali 30, scelte da un comitato fra quelle più rappresentative di una certa idea di capitalismo. Attualmente le trenta elette sono 3M, American Express, Amgen, Apple, Boeing, Caterpillar, Chevron, Cisco, Coca Cola, Dow, Goldman Sachs, Home Depot, Honeywell, IBM, Intel, Johnson & Johnson, JP Morgan Chase, Mc Donald’s, Merck, Microsoft, Nike, Procter & Gamble, Salesforce, Travelers Companies, UnitedHealth, Verizon, Visa, Walgreens, Walmart, Walt Disney.

In altre parole, il Dow Jones indica lo stato di salute delle aziende ‘tradizionali’ che fanno la differenza, non di tutte quelle del listino (in questo senso è ovviamente meglio lo Standard & Poor’s 500) e meno che mai di tutte quelle degli Stati Uniti. Parere dal bar dell’economia: il Dow Jones si basa su grandi aziende di settori maturi e le stesse aziende tecnologiche che ne fanno parte, Apple, Microsoft, IBM, Honeywell, Intel, sono percepite come ‘antiche’ o comunque con modelli di business lineari. Se no non si spiegherebbe l’assenza di Amazon, Alphabet, Facebook, eccetera. Ma il Dow Jones il suo valore nel mondo del 2021 ce l’ha ancora, se non altro come guida per gli investitori individuali.

 

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