Dove vedere Shakhtar-Inter

26 Ottobre 2020 di Gli amici di Budrieri

Gentile Direttore, le scriviamo per aggiornare sulla vita del maestro Budrieri lei e i suoi lettori radical chic, gente davvero convinta che nel futuro tutti possano girare soltanto con bici e monopattino, e che le auto siano superflue così come il trasporto pubblico, ormai usato soltanto da quei pezzenti che durante la settimana lavorano o che arrivano dalle periferie il sabato pomeriggio. Gente preoccupata per il futuro del teatro ma non per quello di chi ci lavora. Gente convinta che Biden batterà Trump 90% a 10, già sull’85 a 15 direbbe che l’America è divisa e il suprematismo bianco sta dilagando. Gente che non si inginocchia per insegnanti decapitati o ragazze fatte a pezzi.

Il coprifuoco dalle 23 alle 5 farà fallire tutti i bar e i ristoranti, tranne quelli che non pagano il personale come i cinesi e quelli controllati da camorra e ndrangheta. Il Champions Pub, così come il 90% dei bar milanesi, non dovrebbe quindi essere in pericolo e continueremo ad ascoltare gli spacciatori maghrebini, tutti con mascherina FFP2, incollati nell’angolo del videopoker mentre commentano le prospettive di Bonucci come centrocampista, elogiano il calcio liquido di Pirlo e maledicono il coprifuoco che gli impone di spacciare entro le 22.59.

Ma dicevamo di Budrieri. Il cui primo pensiero, una volta letta la sintesi del Dpcm sul televideo del suo Mivar, è stato un po’ quello di tutti noi: ma come cazzo la vediamo Shakhtar-Inter? Il Champions Pub dopo le 18 sarà aperto solo per l’asporto, ma chi ha mai usato per l’asporto un bar cinese? Crediamo non sia mai successo nella storia, nemmeno a Shangai. Questo pensiero si è sommato a quello per la chiusura del Simply di via Novara, dove l’ex colonna dell’ATM ha sperato fino all’ultimo di rivedere la sua zingara nei pressi del reparto salumi, insieme ad altre colleghe fintamente incinte di sei gemelli.

Di questa rosa mai colta, al contrario di tante altre (Jackie Kennedy soffiata ad Onassis, Brigitte Bardot ridicolizzando Gigi Rizzi, Carolina di Monaco umiliando Vilas, lui anche in campo facendogli fare il tergicristallo) Budrieri continua a conservare la sempre fragrante ciabatta, senz’altro più eccitante di Eriksen. E a dirla tutta, dell’Inter cinese di Conte gli importa pochissimo, al punto che per Natale comprerà il terzo libro della sua vita, dopo quello di Sarugia e l’autobiografia di Marino Basso: l’autobiografia, appena uscita, di Ivano Bordon, dal titolo ‘In presa alta’ (il nostro maestro, diventato suo malgrado icona del negazionisti del Covid, non ricorda però una sola presa alta di Bordon). Non ha più voglia di regalare la sua saggezza alla gente del bar, un po’ perché non c’è più il bar e molto perché quelle menti acute, che troverebbero in dieci minuti il vaccino anti-Covid se non fossero troppo impegnati a capire il ruolo di Saelemaekers, non lo meritano.

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