Dove vedere Polonia-Svezia e Portogallo-Macedonia

29 Marzo 2022 di Stefano Olivari

Polonia-Svezia e Portogallo-Macedonia, stasera alle 20.45, sono due partite che valgono il Mondiale. In ogni senso, perché le vincenti andranno in Qatar e perché sono sfide senza domani, del tutto degne del Mondiale e sul piano tecnico superiori ad almeno metà delle partite che vedremo nella manifestazione a cui non ci siamo qualificati (però i media sono contenti, da Grazie Marcello a Grazie Roberto il passo è breve). La facciamo breve: nessuna delle due partite sarà visibile in Italia in maniera pulita, nessuna emittente le ha comprate nemmeno per la differita.

Non la mettiamo sul piano di Cristiano Ronaldo, Lewandowski, forse anche Ibrahimovic, potrebbe giocare chiunque, ma su quello dell’importanza delle partite. Come è possibile che nessuna emittente, non diciamo la Rai che ovviamente sperava stasera di trasmettere una partita dell’Italia di peso diverso, ma tutte le altre mille, abbia pensato di prendere i diritti di due super-partite, che avrebbero attirato i tanti appassionati che non riescono, giustamente, a tollerare le amichevoli?

I dirigenti di Mediaset, che di partite di qualificazione mondiale ne ha trasmesse tante, La 7, DAZN, Sky, Discovery, Helbiz, eccetera, fino ad arrivare a Como Tv che trasmette le partite del campionato greco (sì, è accaduto anche questo), sanno di televisione sicuramente più di noi, ma questo disinteresse per due partite del genere ci sembra appartenere allo stesso mondo che non fa autocritica riguardo all’eliminazione dal torneo più importante di tutti.

Un mondo di e per caproni, dove tutto ha la stessa importanza, dai record ottenuti in prevalenza contro cani e porci all’espulsione da Qatar 2022, dalla Serie A femminile alla Champions League, dalla duemillesima presenza di Chiellini alla parata di Zoff su Oscar. Il vero orrore in fondo è questo, che tutto alla fine sembri uguale. Eppure in questi giorni la gente ci sembra meno stupida del giornalista collettivo che esalta il ‘metterci la faccia’ e vaghi progetti di riforma. Come in altre questioni, decisamente più serie, c’è una linea e anche chi non la capisce si deve adeguare.

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