Donnarumma alla Juventus

15 Aprile 2021 di Indiscreto

Donnarumma alla Juventus è una ovvia mossa mediatica, o poco più, di Mino Raiola per forzare la mano al Milan, che ha gestito in maniera dilettantistica il rinnovo del contratto del suo giocatore simbolo, in scadenza fra due mesi. Nel delirio di prestiti, riscatti e scouting di mezzi giocatori da Moneyball, Maldini e Massara hanno perso di vista la cosa più ovvia, cioè trattenere a qualsiasi costo i più forti. Che poi Donnarumma voglia rimanere al Milan è un’aggravante, significa che il contratto poteva essere firmato sei mesi fa.

Paris Saint-Germain-Bayern Monaco si è giocata martedì sera ma non ci siamo ancora liberati dell’autoflagellazione, non solo mediatica, del genere ‘In Italia partite così ce le sogniamo’. Il modello Bayern? A noi piace molto, ma prima bisognerebbe convincere i padroni ad abolire sé stessi. Il modello PSG? Il ricco che aggira le regole per spendere i suoi soldi e compra chiunque, per poi far giocare ai suoi fuoriclasse un calcio che avrebbe fatto indignare Rumignani.

Ci dicono che un club simpatico a tutti stia facendo allenare a pochi metri dai compagni un suo forte calciatore, positivo al Covid e quindi in teoria obbligato a stare a casa. Accadrà qualcosa? Dipende da chi rischierà di stare fuori dalla Champions.

Ibrahimovic è ormai una rubrica a parte, perché sul suo conto alcune sono inventate, altre ingigantite moraleggiando tipo Balotelli e altre ancora sono gravi davvero, come la quota nella società di betting che potrebbe portare ad una squalifica da carriera chiusa. Questo nel calcio di una volta, che ti mandava in B per una telefonata allusiva. In quello di adesso, così affamato di personaggi, non sappiamo.

Paolo Dal Pino sarebbe stato invitato a dimettersi dalla presidenza della Lega, secondo il Sole 24 Ore, dai 7 club che contrari alla vendita del 10% della media company (al momento tipo la Fontana di Trevi di Totò) ai fondi di investimento. Questi club sono Juventus, Inter, Atalanta, Napoli, Lazio, Fiorentina e Verona. Juventus e Inter erano contrarie alla clausola anti-fuga vero la Superlega, ma gli altri? Di certo un’operazione tirata per i capelli e poco chiara fin dall’inizio. Con i Ronin (immortale citazione di Franco Rossi) passati in pochi minuti dall’esaltazione dei fondi di investimento a quella del buon tempo antico.

 

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