Tennis
Djokovic No Vax o soltanto libero
Stefano Olivari 05/01/2022
Il giornalista collettivo contro Novak Djokovic, che sarà al via degli Australian Open che iniziano fra 12 giorni, all’inseguimento della decima vittoria nel torneo e della ventunesima Slam, per superare Federer e Nadal almeno come statistiche. L’esenzione medica dalla vaccinazione anti-Covid, che in Australia riguarda pochi e circoscritti casi valutati poi da due diverse commissioni (e nessuna c’entra qualcosa con lo sport), gli consentirà quindi di scendere in campo. Il che non vuol dire che il numero uno del mondo non si sia vaccinato, anche se è probabile che sia così, ma soltanto che non vuole essere tenuto a certificarlo.
Il punto non è però questo, ma che l’autorizzazione a giocare a Melbourne gli sia arrivata da autorità medico-politiche statali e non dagli organizzatori del primo Slam dell’anno o da una qualsiasi entità sportiva con l’interesse cialtrone ad avere al via l’ultimo dei tre grandi ad essere lui, visto che Federer è giustamente (alla sua età) scomparso e Nadal fra infortuni e allenamenti ridotti da Covid (positivo lo scorso 20 dicembre) dovrebbe essere un mezzo Nadal.
Da notare che l’Australia da molto prima dell’era Covid è sempre stata severissima riguardo alle eventuali malattie portate dall’estero da persone e animali, oltre che in generale sull’immigrazione (che non c’entra con Djokovic). Se non ci fossero stati motivi validi per l’esenzione perché perdere la faccia per un caso così da copertina?
Il problema dei media mainstream non è ovviamente con le esenzioni mediche australiane, ma con i pochi campioni che non si adeguano al pensiero dominante. Esseri pensanti come Djokovic, che magari pensano male ma che comunque non si fanno guidare solo dal mero interesse perché con queste posizioni quantomeno critiche Djokovic in termini commerciali vale molto meno di prima.
Siamo in ogni caso arrivati al punto che per esprimere qualche critica alla gestione politica, nemmeno medica, dell’emergenza Covid, si debba specificare di essere vaccinati (ecco, noi domani mattina terza dose Pfizer) ed in ogni caso impauriti, con faccia di circostanza. Il problema non è quindi che Djokovic sia No Vax, fra l’altro l’anno scorso dopo avere avuto il Covid insieme alla moglie Jelena ha un po’ cambiato opinione, ma soltanto che sia libero di dire ciò che pensa sulla politica e addirittura anche sull’organizzazione del tennis mondiale. Una bella differenza con i colleghi caproni, in particolare con due di loro.
The collective journalist against Novak Djokovic, who will be at the start of the Australian Open that begins in 12 days, in pursuit of his tenth victory in the tournament and his twenty-first Slam, to overtake Federer and Nadal at least in terms of statistics. The medical exemption from the anti-Covid vaccination, which in Australia concerns a few, limited cases that are then assessed by two different commissions (and neither has anything to do with sport), will therefore allow him to take to the field. This does not mean that the world number one has not been vaccinated, although it is likely that he has, but only that he does not want to be required to certify it.
The point, however, is not this, but that the authorisation to play in Melbourne came from the state medical-political authorities and not from the organisers of the first Slam of the year or from any sporting entity with the waffling interest of having the last of the three greats to be him at the start, given that Federer has rightly (at his age) disappeared and Nadal, between injuries and reduced training by Covid (positive last 20 December), should be half a Nadal.
Note that Australia since long before the Covid era has always been very strict about any diseases brought in from abroad by people and animals, as well as immigration in general (which has nothing to do with Djokovic). If there were no valid reasons for the exemption why lose face over such a cover case?
The mainstream media’s problem is obviously not with Australian medical exemptions, but with the few champions who don’t conform to mainstream thinking. Thinking beings like Djokovic, who may think wrongly but still don’t let themselves be guided only by mere interest because with these at least critical positions Djokovic in commercial terms is worth much less than before.
We have in any case arrived at the point that in order to express some criticism of the political, not even medical, management of the Covid emergency, one must specify that one is vaccinated (here we are, tomorrow morning third dose Pfizer) and in any case afraid, with a face of circumstance. So the problem is not that Djokovic is No Vax (he and his wife Jelena had Covid last year and changed their opinion a little), but that he is free to say what he thinks about politics and even about the organisation of world tennis. Quite a difference with fellow goats, particularly two of them.
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