Dieci partite a stagione

18 Dicembre 2007 di Stefano Olivari

Il Milan ha aggiunto un altro trionfo e ralativo trofeo nella propria bacheca societaria. Questo è il fatto eclatante , dominante rispetto ad altre situazioni e accadimenti calcistici di più basso profilo. Certo seguendo un ragionamento che mi tormenta da anni, se le cose fossero andate come forse giustizia calcistica imponeva, anche questo trofeo non avrebbe avuto partecipante la squadra rossonera….ma è discorso complesso ma comunque ragionamento frutto non di invidia o peggio, ma di fatti realmente accaduti cui non possiamo catalogare come “la palla è rotonda” o ” nel calcio non esiste logica o etica” e via di questo passo…Da quando è inizata la stagione Agosto 2007, la squadra rossonera ha giocato da 8 una decina di gare, vincendole con un rapporto qualità-quantità in percentuale altissima. Come dire mi gioco al meglio dell’attuale mio poter fare, in termini di tattica, aspetti tecnici, concentrazione, salvaguardia da infortuni gravi, accantonamento di polemiche e gestione di presunti casi creati per distogliere attenzione da quello che sarebbe acccaduto. 10 incontri nel complesso non eccelsi ma sufficienti , visti gli avversari, a risultare vincenti e devastanti per gli avversari , gli altri a casa, alla finestra….e dopo soli 6 mesi ci si ritrova, con 2 coppe importanti aggiunte in bacheca, un centravanti primo in Europa per realizzazioni, e un pallone d’oro. Nel ragionamento di cui sopra, riprendo un vecchio adagio che l’onda lunga ora lunghissima della notte nebbiosa di Belgrado faccia sentire il suo influsso benefico. E qualcuno mi dica che non è così. Rari i disastri del dopo, pochi i tracolli, anche le brutte figure di alcuni dirgenti, non fanno lontanamente il paio, con le sparate morattiane del giorno . Sempre però qualcosa ha troppo funzionato secondo una dea bendata assai veggente. Dicevo che il ragionamento mi “tormenta” , e sia ma non con acredine di becero tifoso da bar, ma con l’impotenza di poter far fronte a uno strapotere tanto mirato e calcolato nei tempi e nel tempo da far rabbrividire. Milan – lab, le cessioni volutamente fatte passare come drammatiche, e tanto altro danno la conferma che nel calcio la giustizia esiste per le 10/12 gare che vuoi fare in modo che le cose funzionino. Hanno ragione loro. Gli altri dimostrano poca attenzione perfino nelle dichiarazioni dove si scambiano trofei Moretti con un mondiale per club……e da quello si parte o miseramente ci si arrende.

Flavio Zonca

Settimana: per il Milan puntare su dieci partite all’anno non è tanto una scelta, quanto un obbligo. Se a livello di formazione titolare puoi battere chiunque, devi arrivare in forma in quelle partite che fanno svoltare una stagione e per il resto puntare ad un onorevole quanto scontato quarto posto: tanto i 42mila abbonati del campionato non si potranno lamentare, fra Champions e Mondiale per club. I tragici errori di mercato di Galliani e Berlusconi sono stati fatti tutti sulle seconde linee, ma sono quelli più facilmente rimediabili: trovare qualcuno meno vecchio di Favalli e Serginho, meno bolso di Emerson e meno rotto di Ronaldo non dovrebbe essere difficile. Quanto a Gourcuff e Pato, siamo convinti che siano due fenomeni: per rapporti personali ormai rotti il primo andrà forse a mostrare la sua classe altrove, ma Pato ha tutto per stare nel Milan. Insomma, a piangere in genere è chi sbaglia i titolari. Questo per quanto riguarda la parte calcistica, mentre in Moggiopoli la società rossonera è stata abile, mediaticamente ma anche politicamente (dopo l’errore di non aver lasciato andare Gianni Letta nel posto che sarebbe stato preso da Guido Rossi), nel passare dal banco dei carnefici a quello delle vittime. La nebbia di Belgrado è materia di tormento da tifosi, come dici tu, la decisione salva-Champions di Sandulli un po’ meno. E annusando l’aria, ieri alla Malpensa il grande Minimizzatore ha minimizzato…

stefano@indiscreto.it

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