Basket
Destinazione Palalido
di Stefano Olivari
Pubblicato il 2008-10-29
Indiscreto nuovo, rubrica nuova. L’argomento unico, ma non certo limitato o limitante, sarà il basket. Sport che da sempre seguiamo, studiamo ed amiamo più del calcio, ma che al contrario del vituperato (non certo da noi, che anzi gli faremmo un monumento in giardino come a suo tempo fece Alfredo Di Stefano) gioco nazionale italiano non ci ha mai dato di che vivere decentemente. Quindi qui parleremo del nostro argomento preferito, senza schemi geografici o temporali ma con tutta la maniacalità di cui l’appassionato (soprattutto quello che si maschera da giornalista per coltivare le sue ossessioni con l’alibi di un vaghissimo ‘lavoro’) è capace. Perché Destinazione Palalido? Non per schiacciare il pedale della nostalgia, anzi (il progetto di Armani sarebbe addirittura quello di acquistarlo per farne la sede dell’Olimpia), né tantomeno per dare un taglio milanese alla rubrica (non siamo né siamo stati mai tifosi di alcuna squadra), ma per ricordare da dove veniamo e dove tutto sommato siamo rimasti. Chuck Jura non c’è più, la NBA si può seguire minuto per minuto con ogni mezzo, straniero non è più sinonimo di americano, l’astinenza si è trasformata in bulimia, ma almeno in questo campo il nostro sguardo è rimasto puro.