De Rossi contro Totti?

30 Maggio 2019 di Indiscreto

De Rossi contro Totti? Il caso aperto dal grande scoop di Repubblica sulle guerre all’interno della Roma farà parlare per moltissimo tempo, visto il peso dei personaggi in campo: De Rossi, Totti, Pallotta, Di Francesco, Monchi, Dzeko. Curioso, quasi una firma (o un depistaggio per proteggere la vera superfonte) in più, che l’articolo sia firmato da Siviglia.

Come a suggerire che questa sarebbe la versione di Monchi, almeno al primo livello di lettura. Sintetizzare l’esplosiva inchiesta di Carlo Bonini e Marco Mensurati non è facile, suggeriamo quindi di leggere Repubblica. La parte più forte è però evidente: i leader dello spogliatoio che chiedono la testa di Di Francesco, Monchi e addirittura di Totti.

Molto è basato su email interne del club. Si parte dall’estate 2018 quando l’acquisto di Nzonzi, uno dei colpi più discussi di Monchi, viene male accolto da De Rossi. Che secondo le fonti di Repubblica avrebbe detto ai dirigenti la frase ‘Vi faccio arrivare decimi’, chiedendo anche la rescissione del contratto.

Arriviamo a dicembre, quando il preparatore atletico Ed Lippie appena chiusa la sua esperienza alla Roma scrive una email a Pallotta, con il quale ha un rapporto diretto, dicendogli che i leader dello spogliatoio (De Rossi, Kolarov, Dzeko e Manolas) non vogliono più Di Francesco, Monchi e Totti. L’allenatore avrebbe perso tranquillità dopo un mercato inadatto al suo 4-3-3, Monchi sarebbe un presuntuoso che ha riempito la rosa di ‘suoi’ giocatori di dubbio valore, ma Totti? Le fonti di Lippie, siamo quindi alle fonti della fonte, riferiscono che la squadra mal sopporta la presenza di Totti a Trigoria, in un ruolo non chiaro e portatore di negatività. O forse è solo antipatia personale.

A questo punto cosa fa Pallotta? Non può fare molto. Con la Roma ancora in corsa in Champions League mette Fienga amministratore delegato e decide di rifiutare le dimissioni di Monchi, legatissimo a Di Francesco (come del resto Totti). Poi come va la stagione lo sanno tutti, con il disastro in Coppa Italia contro la Fiorentina e l’uscita di scena con il Porto in Champions. L’eliminazione europea, anche in parte sfortunata, viene seguita dall’esonero di Di Francesco e dall’addio di Monchi, oltre che dal tagli del medico Del Vescovo e del massaggiatore Stefanini, che altri non sono che le fonti di Lippie. La cosa viene presa male da De Rossi, amico di Stefanini: forse c’è la mano di Totti? Si arriva così alla fine del campionato, con le mille versioni sull’addio di De Rossi che diventano tutte credibili (o non credibili), mentre si viviseziona ogni fotogramma dell’abbraccio di Totti a De Rossi al termine di Roma-Parma.

In poche parole la situazione è questa, ma è chiaro che se Repubblica ha pubblicato simili retroscena deve avere in mano anche altro, per poter sostenere e rilanciare questi scenari. Che hanno qualche punto debole (fino a pochi giorni fa Pallotta ha offerto a De Rossi di fare il vice-Fienga, in un ruolo superiore a quello di Totti), un grande assente (Baldini), ma anche molti squarci di verità. La parte più interessante è quella che ancora deve emergere e che al momento vede citati soltanto personaggi pittoreschi, alla Ferrero: chi è che vuole comprarsi la Roma? Quella da copertina è invece senz’altro il rapporto fra De Rossi e Totti, che fino all’altro ieri nella narrazione giornalistico-tifosa era la bellissima storia dei due capitani così diversi, divisi da sette anni e da mondi incompatibili, ma anche così amici. Non era vero e non c’era bisogno delle email segrete per scoprirlo. Questo non significa per forza che si siano dati coltellate, fregandosene del bene della Roma: magari c’è qualcuno che detesta entrambi, chissà. 

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