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Dai DVD ai farmaci
Alvaro Delmo 19/06/2012
I punti vendita italiani della catena di videonoleggio Blockbuster hanno ormai chiuso e i relativi spazi sono stati rilevati (in buona parte) da quella di parafarmacie Essere Benessere che in base a un accordo sindacale siglato lo scorso marzo ha previsto anche l’assunzione di ottantadue dei 780 ex dipendenti della filiale dell’ex colosso americano. Il tutto dopo che sono stati messi in liquidazione gli ultimi prodotti rimasti a magazzino tanto che – per chi lo sapeva – è stato possibile fare qualche affare tra film e videogiochi – anche ex noleggio – venduti a prezzi stracciati.
Una fine ormai più che preannunciata quella di Blockbuster considerate le grandi difficoltà del settore home video colpito anch’esso dalla pirateria, amplificate dalla diffusione del file sharing e di siti alla Megavideo, così come dalla concorrenza di servizi legali quali Netflix negli Stati Uniti e più di recente iTunes. Con la chiusura di Blockbuster se ne va però anche una parte di noi, figli del videonoleggio degli anni ’80 proposto all’epoca da negozi specializzati (qualcuno sopravvive ancora) dove si scartabellavano i libretti delle VHS (poi DVD) contenuti in schedari di plastica, a loro volta colpiti proprio dallo sbarco in Italia del colosso americano nel 1994. Insomma una ruota che gira con il sito italiano che recitava fino a poco tempo fa: “L’avventura di Blockbuster Italia finisce qui. E’ stato per noi un piacere divertirvi o semplicemente tenervi compagnia in questi 18 anni”.
Mentre negli Stati Uniti il marchio – comprato da Dish Network – è passato da tempo anche al noleggio con download c’è da riflettere su come un tempo si usciva di casa per andare a scegliere il film da vedere e ci si doveva poi ricordare di riportarlo al noleggiatore pena il pagamento di una penale, mentre oggi è tutto così rapido e semplice grazie a Internet tanto che non è più nemmeno necessario fare quei due passi fuori per avere qualcosa da guardare a casa la sera.
Al contrario per acquistare farmaci rimane ancora necessario uscire dalla tana, con la Rete che – nonostante i casi di viagra, cialis e qualche taroccamento dannoso – non è ancora riuscita (se mai lo farà) a intaccare il relativo business. La curiosità per quanto riguarda il progetto Essere Benessere riguarda invece le reazioni del pubblico al tipo di punto vendita che, oltre a farmaci da banco e parafarmaci, proporrà anche altre tipologie di prodotto quali giornali o alimentari freschi replicando in quelli che vengono definiti City Store un modello già affermato nel mondo anglosassone, compreso l’orario notturno.
Alvaro Delmo, 19 giugno 2012