Crespo non vale una gamba di Ronaldo

5 Settembre 2002 di Stefano Olivari

Ore 18 e 15 di giovedì 5 settembre 2002. Il Bar Inter è in preda a una tristezza mai vista. Non per i viaggi estivi non fatti dalla maggioranza degli avventori, ma per la partenza di Ronaldo. Un bersaglio in meno per sfogare la propria cattiveria e liberare i propri fumosi ricordi. Il Nino sta pulendo il bancone con uno strofinaccio che ha tagliato il traguardo dei sette mesi senza essere risciacquato. Questo con la mano sinistra. Con la destra, sporca più della sinistra (il mignolo nella sua vita ha spalato più cerume di un pacco famiglia di cotton fioc), sta mettendo dei Cipster in un piattino.
Il Walter sta intrattenendo Max e Vito con i racconti delle sue avventure estive: dice che a Milano d’estate si scopa, e che lui si è fatto tre turiste, due inglesi e una australiana. In particolare l’australiana faceva delle cose, ma delle cose…il Walter dà fondo alle trame dei film porno che si è sparato tutto agosto, con la vecchia madre in cucina a preparare i cannelloni alla pescatora, sempre i cannelloni alla pescatora, un piatto che piaceva tanto al povero papà. Max si sta eccitando, anche perchè ha i jeans troppo stretti, con dentro infilata una Lacoste azzurra tarocca, mentre Vito non vede l’ora di tornare al suo videopoker. Non ha mai amato Ronaldo, Vito, ma la sua partenza proprio non gli va giù. ”Io l’avrei tenuto, il Ronie”, azzarda mentre si sfila dalla tasca un mezzo euro da fottersi alla macchinetta. Frase che non c’entra niente con i numeri dell’australiana, ma che almeno fa cambiare discorso al Walter. Stavolta la palla gli è venuta male: chi li ha mai visti i turisti a Milano, e in zona San Siro poi….tre turiste troie che avrebbero sfondato la porta di casa Buratti, sfidato il tanfo del ripieno dei cannelloni sempre in preparazione, e stuprato il Walter. Certo, il Walter dice di averle agganciate mentre fotografavano una chiesa, e di essersele fatte in un albergo….ma la più bella chiesa della zona sembra un capannone da sfasciacarrozze, e Walter non ha di solito in tasca i soldi nemmeno per pagarsi un Aperol, figurarsi una stanza d’albergo. Solo Max potrebbe credergli, e infatti più tardi onorerà con una bella sega la simpatica australiana, alta, capelli lunghi, abbronzata e con un braccialetto alla caviglia destra (particolare bene inventato, questo).
”E’ rotto!!!”, urla un accaldato Budrieri. Anche lui ha sempre odiato Ronaldo. Un povero coglione, un drogato, un perdente che ha vinto solo due Mondiali (”Ma in uno non ha giocato e nell’altro ha solo fatto gol…”) e che nel terzo è arrivato in finale. ”Il Moratti ha fatto bene a darglielo”, prende il pallino il Walter, leccandosi il baffo bisunto e accarezzandosi la camicia bianca. ”E’ finito, del resto lo si è visto anche al Real. Primo allenamento, primo infortunio. Matematico. Ve l’ho sempre detto io che era uno fragile, me l’ha detto un medico mio amico che lo ha visitato un casino di volte. Invece voi sempre a cagarmi il cazzo con Ronaldo di qui, Ronaldo di là…ma andate affanculo!!!”. Nel bar nessuno ha mai esaltato, o anche soltanto parlato bene di Ronaldo, negli ultimi quattro anni. Solo nella stagione 1997-98 qualcuno ammetteva che poteva essere paragonabile, ma solo paragonabile, al Peirò (”Che gol, ragazzi, quello al Manchester United: lancio del Suarez di 50 metri, pam!, aggancia il Jair sulla destra, scatto di 60 metri, mette in mezzo per il Peirò, che scarta tre difensori, supera il portiere – il grande Bills, ve lo ricordate Bills? Un gigante, due metri e dieci… – con un pallonetto e poi appoggia in gol di testa….aaaaaaaahhhhhhhhhhhhh”, con mano pagaiante). Ma il Walter è un leader: ”Certo, andava sostituito con uno veloce, non con Crespo, che è un bestione che sta lì fermo…”.
Franco segue il calcio internazionale, suo cognato (ne ha 15) ha una smart card tarocca di Telepiù e sa che gli altri lo sanno: ”L’uomo giusto era Owen. Fra l’altro uno che ieri ha pranzato con Moratti, non posso dirvi il nome se no mi ammazza, mi ha detto che Moratti ha già il contratto in mano, e che Owen arriva a gennaio”. Dire Moratti invece che il Moratti è un errore da matita blu, e la considerazione di Franco cade nel vuoto. La giornata alle Poste è stata dura, la chiazze di sudore che partono dalle ascelle ormai stanno toccando i pantaloni. Il Roberto è più fresco, nel suo ufficio alla Regione non si presenta nemmeno per sbaglio da circa tre settimane, e quindi più lucido: ”Il Crespo non vale una gamba di Ronaldo, anche se Ronaldo era sempre infortunato. L’anno scorso nella Lazio ha fatto schifo, anche se ha segnato un po’ di gol. Ma non vedete che ce l’hanno regalato? Di una cosa sono certo, quest’anno: Crespo non è da Inter….”.(7-purtroppo continua)
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

Share this article