CR7 per le spese di condominio

6 Aprile 2018 di Stefano Olivari

Perché Cristiano Ronaldo vale più di un BOT e maggior ragione di un Bund? Perché anche se si ritirasse dal calcio oggi sarebbe di sicuro il capocannoniere dell’attuale Champions League, dove con i due gol di Torino è arrivato a quota 14. La quota di lui capocannoniere l’abbiamo trovata presso vari bookmaker (affrettatevi prima che la tolgano) fra l’1,02 e l’1,03 e l’abbiamo anche giocata mettendoci una cifra spudorata (cit. Pretty Woman). Per la cronaca, considerando soltanto i giocatori di Real Madrid, Barcellona, Liverpool e Bayern Monaco (salvo imprese di Juve, Roma, City e Siviglia), i secondi in classifica sono Firmino e Salah con 7 gol, il quarto Messi con 6. Il nostro 3% lo tireremo su in 40 giorni, però, non in un anno, il che significa un tasso su base annuale di quasi il 28%. È chiaro che sono ragionamenti da sindacato di scommettitori di Hong Kong, non per noi cresciuti con il Totip.

La Roma può battere 3-0 il Barcellona all’Olimpico, nell’ipotesi che dia il massimo e i blaugrana vengano in Italia in ciabatte, magari debilitati da strategie apprese nel memorabile fumetto Il Centravanti? Nel calcio quasi tutto può accadere, ma il 25 a cui è pagata la qualificazione giallorossa dice tutto: in termini probabilistici è anche generoso (a vantaggio dei bookmaker), visto che darebbe a Di Francesco il 4% di chance di andare in semifinale. Per chi credesse nell’impresa della Juve segnaliamo che la sua quota trofeo in mano è adesso come minimo a 250. Le imprese si chiamano imprese proprio perché sono quasi impossibili, di certo una scommessa del genere è roba per juventini o anti-juventini fanatici: un tipo di gioco emotivo che è giornalisticamente interessante ma che, stando alle statistiche (le quote delle grandi suono tecnicamente più giuste rispetto a qualche anno fa, merito anche della globalizzazione: a me ragazzo di Singapore cosa me ne frega della Juve o del Real? Voglio solo vincere), è sempre più marginale.

Capiamo poco di calcio e ci dispiace, ma ancora di più ci dispiace capire zero di Formula 1. I possibili vincitori sono infatti così pochi che si possono ideare tante strategie di gioco, soprattutto nell’ottica del bancare su Betfair o simili. Dall’altro lato le quote rimangono buone, visto che essendo in Bahrain al secondo gran premio della stagione i rapporti di forza non sono così chiari. Su 888sport.it la vittoria di Hamilton, che lì ha già vinto in carriera due volte, è data a 1,75, quella di Vettel a 4,25, quella di Bottas (gli esperti ci dicono sia sopravvalutassimo, quindi si potrebbe bancare) 6,50 e quella di Verstappen 8,50, con Ricciardo e Raikkonen a 13 e 15. Forse non è uno sport, visto che possono vincere in due, ma non è che nel calcio funzioni tanto diversamente. L’unica buona notizia è che a Monte Carlo potrebbero rientrare le ombrelline.

Statistica 2017-18 del nostro algoritmo ‘cieco’ per le scommesse calcistiche: più 76,8% rispetto al capitale iniziale. Statistica 2017-18 per le nostre giocate qualitative, usando la testa: più 19,1% (meno del solito, però mai in vita nostra abbiamo superato il 40). In altre parole meglio fare il bookmaker o, se proprio si vuole stare dall’altro lato, mettere cifre da paura. Con i guadagni delle scommesse paghiamo poco più delle spese di condominio. Non è nemmeno solo una questione di palle, perché i limiti alle puntate impediscono certe strategie e gestire dieci conti ti manda rapidamente fuori di testa. L’amara verità è che le persone normali hanno ancora oggi più convenienza a lavorare che a scommettere, mentre la musica cambia con altre cifre e altro tipo di accesso alle informazioni.

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