Cosa guardare su Amazon Prime: Chiara Ferragni-Unposted

6 Gennaio 2020 di Stefano Olivari

Chiara Ferragni-Unposted non è un film e nemmeno un documentario, ma un monumento a Chiara Ferragni. Eretto dalla stessa influencer cremonese, secondo le logiche delle sue storie di Instagram. Nonostante questo, o forse proprio per questo, è difficile capitare su Amazon Prime Video e non cadere in trappola, perché la storia della Ferragni è una lezione di marketing, in ogni caso è la storia di una donna padrona del proprio destino.

Girato da Elisa Amoruso pochi mesi fa, gioca sul confronto fra la Ferragni bambina (straripresa e fotografata dai genitori, ma non più di una qualunque bambina italiana) e la Ferragni di adesso, moglie di Fedez e madre di Leone. L’idea di base è quella di mostrare che Chiara è in fondo sempre la stessa Chiara di prima, soltanto con una visibilità diversa e qualche milione di follower in più. Impresa ovviamente impossibile, perché se fosse come tutte le altre la seguirebbero soltanto parenti e amici.

Il documentario è in fin dei conti un gigantesco auto-spot, senza la minima profondità (e nessuno di noi la pretende, va detto) ma soprattutto senza quegli alti e bassi che danno fascino ad una biografia. Fra gli spunti buttati via la lite, personale e finanziaria, con l’ex fidanzato e manager Riccardo Pozzoli, le scene di vita quotidiana, ridotte a una triste passeggiata a Citylife, il rapporto con le sorelle minori (Francesca fa la dentista, Valentina è una Chiara Bis) e i genitori divorziati.

Se il problema principale sono gli hater su Instagram, anonimi e infelici in ogni caso, diventa difficile entrare in empatia con la protagonista. Bellissima e quasi disumana nella sua perfezione, mentre un po’ più vero (e imbarazzato) appare un consapevole Fedez, nel difficile ruolo del principe consorte e babysitter, nonostante la sua fama sia indipendente dalla moglie.

In definitiva Chiara Ferragni-Unposted è da vedere, senza essere per forza lover o hater, perché si tratta di una storia possibile soltanto ai giorni nostri e perché la Ferragni si è costruita da sola, visto che The Blonde Salad era un blog come tanti altri. Non che abbia mai patito la fame, ma per diventare credibile nel mondo della moda ci ha messo molti anni ed è riuscita dove milioni di aspiranti Ferragni hanno fallito. Un storia di successo, che continuiamo a preferire alle storie di insuccesso.

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