Corso o Rivera?

20 Giugno 2020 di Indiscreto

Mario Corso è morto, a 79 anni, e non è strampalato dire che il talento mancino della Grande Inter di Herrera e Angelo Moratti sia stato il più forte calciatore italiano a non essere mai stato nemmeno convocato per un Mondiale. Anche se in Nazionale ha giocato dal 1961, con Giovanni Ferrari, al 1971, con Valcareggi, quindi i Mondiali possibili sarebbero stati tre.

Colpa del suo carattere fortissimo, l’aria apparentemente dimessa del Corso anziano era ingannevole. Un carattere che lo portò a litigare con commissari tecnici (a Valcareggi quasi mise le mani addosso), compagni (Mazzola il più detestato), arbitri (a quello del Gladbach-Inter della lattina diede anche un calcio, perdendosi per squalifica la finale con l’Ajax), giornalisti.

A dirla tutta lo detestava anche Herrera, nonostante gli dovesse buona parte dei suoi trofei interisti. Dalla parte di Corso soltanto Angelo Moratti, alcuni tifosi interisti e molti esteti del calcio. Omar Sivori, uno avaro di complimenti, disse che lo considerava inferiore soltanto a Pelé (con Pelé a sua volta sotto Sivori, sottinteso).

Tutti sanno o dovrebbero sapere chi sia stato Corso, in ogni caso siamo troppo stanchi anche per lo storytelling. Per onorare Corso, che abbiamo conosciuto quando già faceva da anni soltanto l’osservatore, andiamo direttamente su un Di qua o di là d’epoca, che con gli occhi di oggi può sembrare strano ma che per anni fece discutere l’Italia come nemmeno il confronto fra Allegri e Sarri. In azzurro meglio Corso o Gianni Rivera? Pur nella evidente differenza di caratteristiche, i commissari tecnici, in particolare Mondino Fabbri, li consideravano infatti alternativi.

I giornali dell’epoca sono pieni del dibattito sulla famosa ‘coesistenza’, che qualche mese prima del Mondiale 1966 Fabbri vagheggiava, con Rivera ala (!) e Corso mezzala. Un progetto finito in niente, con Rivera che in Inghilterra nonostante tutto disputò un buon Mondiale e Corso che nemmeno fu convocato.

Curiosamente Corso era il primo antipatizzante, ricambiato, sia di Mazzola sia di Rivera, cioè dei due protagonisti della rivalità più famosa del calcio azzurro. Ma quanto a talento puro, il paragone da fare con Corso è proprio quello con Rivera, la cui carriera a livello di club è stata simile ma che fra alterne fortune è stato presente in quattro Mondiali. Più forte Corso o Rivera?

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