Coronavirus, colazione all’Autogrill

16 Marzo 2020 di Indiscreto

Tutti i bar d’Italia sono chiusi causa coronavirus? Non proprio, perché sorvolando sui tanti casi di illegalità nelle città, con il grimaldello dei tabacchi e dei gratta e vinci, noti generi di prima necessità, ci sono esercizi aperti tutto il giorno, in certi casi 24 ore su 24 (o h24, come dice l’inadeguatissimo capo della Protezione Civile Borrelli), i nostri amati autogrill. Amati perché anche in altri tempi li associavamo ai viaggi, al lavoro, alle auto, al raggiungere qualcuno in maniera indipendente. Insomma, alla vita.

Ci arrivano segnalazioni di persone, ovviamente autocertificate (chi di noi non ha un anziano da assistere?), che per prendere una boccata d’aria stanno andando a fare colazioni e pranzi negli autogrill, anche senza la reale necessità che sarebbe nello spirito dell’esenzione: chi guida i camion per trasportare le merci deve avere un posto in cui ogni tanto fermarsi, ma chi può lavorare da casa perché dovrebbe andare all’autogrill?

Questa nostra considerazione non significa che siamo d’accordo con la linea italiana da stato di polizia, perché alla ripartenza (4 aprile, 15 giugno o 20 settembre che sia) in assenza di un vaccino testato i rischi saranno quelli di oggi e inoltre con un’economia picconata o azzerata, a seconda della data. Però un lascito positivo di questa situazione, insieme all’abitudine a lavarsi le mani (i bagni degli autogrill permettono statistiche accuratissime), potrebbe essere una certa abitudine a rispettare la legge. Anche quando non la condividiamo. Torneremo quindi al bellissimo Villoresi Est, ma non oggi.

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