Conti correnti pignorati, soldi sotto il materasso

20 Novembre 2019 di Indiscreto

Dal primo gennaio 2020 i nostri conti correnti diventerebbero pignorabili, in teoria anche solo dopo una sola mancata risposta all’intimazione di pagamento. Anche per una semplice multa per sosta vietata, non stiamo parlando di grande evasione fiscale. Abbiamo usato il condizionale, ‘diventerebbe’, perché tutto nella legge di Bilancio è trattabile e questa idiozia (ancora senza un padre, visto che Conte asserisce di non saperne niente) dei conti correnti bloccati al momento è solo terrorismo. Si può commentare, ma senza darla per fatta.

L’idea di ufficiale è quella di far sparire le cartelle esattoriali, andando all’attacco dei beni del cittadino multato dopo 60 giorni dal primo avviso. L’idea ufficiosa, uno dei pochi collanti del governo 5 Stelle-PD, è quella di mettere anche in questo modo direttamente le mani nei conti correnti degli italiani, visto che l’enorme liquidità sui nostri conti correnti, circa 1.400 miliardi di euro, è una tentazione troppo forte per gente che pensa, e purtroppo dice (lo ha fatto l’ex ministro Lezzi), che produrre acciaio sia la stessa cosa che coltivare cozze.

Al momento soltanto una enorme istigazione a correre al Bancomat per ritirare soldi da nascondere nella zuppiera finto-cinese o nel materasso comprato a rate con il credito al consumo, a disposizione del primo georgiano motivato. In generale un segnale importante: un paese che fa scappare gli imprenditori, e dove i ricchi veri tengono i patrimoni altrove, in mancanza di idee deve prendere i soldi dalla classe media. Quella che in altri paesi è considerata la base della democrazia liberale, per la sua scarsa propensione all’estremismo, ma che da noi prende le sassate sia dai figli dei ricchi e sia da quelli dei poveri.

Conclusione? Guarderemo con più ansia la montagna di posta non aperta.

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