Conte e Capello i colpi di Suning

11 Dicembre 2020 di Indiscreto

Fabio Capello o Antonio Conte? Il post-partita di Inter-Shakhtar Donetsk è stato quasi più commentato per il botta e risposta fra i due allenatori, in diretta su Sky Sport, che per la sostanza dell’eliminazione dell’Inter, cioè il fallimento internazionale di un progetto che era strettamente legato alla figura di Conte ed alla scelta di Marotta di impostare il progetto sull’allenatore-guru, che non è esattamente la tendenza prevalente nell’Europa che conta, divisa fra l’allenatore più o meno bravo costruito in casa e l’emergente tedesco criptogay, vestito tipo i colpevoli di Derrick. I Guardiola, i Mourinho e anche i Conte, per non dire i Giampaolo, sono invece essi stessi il progetto: ovviamente c’è ancora chi ha bisogno di allenatori di questo tipo, ma la tendenza è un’altra.

Capello e Conte, quindi. Non è sorprendente che abbia fatto notizia una domanda sensata, quella di Capello sulla mancanza del piano B nel calcio di Conte, seguita dalla reazione stizzita del tecnico leccese. Non è sorprendente perché di rado, a Sky Sport o altrove, si ascoltano critiche ai grandi club, Inter compresa, e domande insidiose da parte dei vecchi colleghi. È tutto un ‘Grande Rino’, ‘Bravo Antonio’, ‘Mi è piaciuta la tua scelta, Andrea’: ci sono soltanto allenatori geniali, non gente di calcio più o meno adatta a guidare squadre di una certa cilindrata.

Per trovare qualche scambio di vedute frizzante occorre un astio pregresso, come nel caso di Capello e Conte. Che risale addirittura al Conte giovane della Juventus, con Capello sulla panchina del Milan (i giocatori avversari si sono sempre lamentati del Capello da panchina), per arrivare a Capello allenatore bianconero nel 2004 come ultima volontà di Umberto Agnelli, che non volle come giocatore un Conte comunque già accantonato da Lippi e poi non lo volle nemmeno come apprendista allenatore.

Una spiegazione più semplicistica che semplice, visto che al di là del passato (ebbe problemi ben più pesanti con Lippi, quando gli tolse la fascia di capitano per darla a un Del Piero in precoce declino) a Conte non piace soprattutto il Capello attuale: forse ritiene che ce l’abbia con l’Inter per essere stato cacciato da Suning (che peraltro gli aveva fatto un contratto alla Conte) dopo aver fatto ridere nel campionato cinese con lo Jiangsu. Non si può comunque dire che Conte e l’Inter siano trattati male dai media, già oggi tutti velinizzati su ‘Testa allo scudetto’. Nel passato neroazzurro ci sono stati allenatori e dirigenti linciati per molto meno. Certo c’era la gente reale, non invertebrati che a malapena riescono a cambiare canale.

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