Commando, lo Schwarzenegger migliore

17 Gennaio 2023 di Stefano Olivari

I grandi film d’azione degli anni Ottanta a Novanta si possono rivedere all’infinito, per la perfezione dei loro meccanismi narrativi: uno di questi film è senza dubbio Commando, forse il migliore fra quelli con Arnold Schwarzenegger protagonista. Lo vedemmo per la prima volta ad inizio 1986 al Gloria di corso Vercelli, a Milano. Bei tempi, ma per una volta non vi infliggiamo il piagnisteo, perché il Gloria esiste ancora e rimane uno dei nostri cinema preferiti, il migliore per i film da popcorn. Poi magari domani mattina lo chiudono e aprono il milionesimo monomarca per sciurette, managerini o fuoricorso, ma al momento resiste.

Commando, dicevamo, che ancora ci ha incollato al divano anche se oggi si può stoppare e andare in bagno: ma questi film vanno visti in diretta, sfruttando agilmente le pubblicità dell’Iris della situazione (quando compare Mastrota si può anche fare una telefonata, da tanto lungo è il blocco). Il protagonista è John Matrix (cioè Schwarzenegger), ex ufficiale delle forze speciali ritiratosi  a vita privata in mezzo alle montagne insieme alla figlia Jenny. Peccato che un gruppo di criminali, fra cui un suo ex commilitone uguale a Freddy Mercury, gli rapisca la figlia per costringerlo ad uccidere il leader di Val Verde, che Matrix conosce bene.

Come tutti i nostri amici sanno, Matrix non cederà al ricatto ed inizierà una corsa contro il tempo per salvare la bambina (una piccola Alyssa Milano). Fantastiche, sia al primo sia al secondo livello di lettura, le scene d’azione: dal suo accompagnatore ‘addormentato’ in aereo, alla portiera strappata all’auto della hostess, dai vari inseguimenti alla superclassica lotta nel motel a quella facoltativa nel centro commerciale (all’epoca in Italia non esistevano), fino a tutto il resto che noi classe media pretendiamo, duello finale nel locale caldaie compreso.

A parte i mercenari, i nemici uccisi a raffica tipo i cinesi di Tex sono tutti latinos e la cosa oggi sarebbe possibile soltanto parzialmente (gradito l’inserimento qualche russo o bielorusso, al massimo un asiatico). Ma la forza del film risiede anche nelle frasi celebri messe in bocca a Matrix, come a volersi smarcare da Rambo grazie all’ironia. La più famosa: “Ricordi quando ti ho detto che ti avrei ammazzato per ultimo? Ti ho mentito”. Tutto all’insegna dell’esagerazione, come la cabina telefonica con dentro una persona letteralmente sradicata o la ragazza che usa il lanciarazzi, in un continuo palleggio fra film di genere ed ironia (spesso involontaria, il che è ancora meglio) sul film di genere. Lo rivedremo.

stefano@indiscreto.net

The great action films of the 1980s and 1990s can be rewatched endlessly, due to the perfection of their narrative mechanisms: one of these films is undoubtedly Commando, perhaps the best of those starring Arnold Schwarzenegger. We saw it for the first time in early 1986 at the Cinema Gloria in Corso Vercelli, Milan.

The protagonist is John Matrix (Schwarzenegger), a former special forces officer who has retired to private life in the mountains with his daughter Jenny. But a group of criminals, including a former comrade-in-arms who looks exactly like Freddy Mercury, kidnap his daughter to force him to kill the leader of Val Verde, whom Matrix knows well.

As all our friends know, Matrix will not give in to the blackmail and starts a race against time to save the little girl (a little Alyssa Milano). Fantastic, both on the first and second level, the action scenes: from his ‘sleeping’ companion on the plane, to the door ripped off the stewardess’s car, from the various chases to the super-classic fight in the motel to the optional one in the shopping centre (they didn’t exist in Italy at the time), up to everything else that we middle-class people demand, final duel in the boiler room included.

Apart from the mercenaries, the enemies killed are all Latinos, and this would be impossible today (the inclusion of a few Russians would be welcome). But the film’s strength also lies in the famous phrases put into the mouth of Matrix. The most famous: ‘Remember when I said I would kill you last? I lied to you’. All in the name of exaggeration, such as the phone box with a literally uprooted person inside or the girl using a rocket launcher, in a continuous dribble between genre films and irony (often unintentional, which is even better) about genre films. We will see it again.

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