Come vincere alle scommesse

9 Agosto 2024 di Stefano Olivari

Non ci sono metodi infallibili per vincere alle scommesse, come tutti gli scommettitori sanno, ma ce ne sono di infallibili per perdere. Per questo la lettura di L’arte delle scommesse, di Billy Walters, qualche mese fa uscito in Italia con Mondadori, può essere istruttiva per molti giocatori e a maggior ragione per i ludopatici come l’autore è stato prima di capire i meccanismi e cavalcarli. Un libro molto divertente, sia pure mal tradotto (‘Spread betting’ diventato ‘Scommesse diffuse’ è incommentabile) e con una piccola parte matematica forse ostica per chi ragiona con le quote all’europea, che di fatto è l’autobiografia di un grande scommettitore, il cui pensiero peraltro già conoscevamo grazie alle interviste e ai casi giudiziari che lo hanno visto coinvolto.

In estrema sintesi: il margine matematico dei bookmaker, per quando esiguo (può anche essere del 2 o 3%)  non è battibile con un sistema privo di scelte qualitative (cioè cosa giocare e cosa no) ma soltanto avendo opinioni diverse da quelle del mercato e scommettendo di conseguenza sulle quote di valore. Per questo fin dall’inizio degli anni Ottanta, con il cosiddetto Computer Group, e con una squadra di analisti come potrebbero esserlo molti noi, che valutavano ogni notizia anche minima su infortunati e stato di forma, Walters ha macinato profitti avendo come principale problema quello di non apparire, vista l’estrema facilità con i cui i bookmaker anche presunti ‘seri’ (che anzi in questo senso sono i peggiori) chiudono i conti di chi è in vincita.

Le scommesse hanno naturalmente portato Walters alla frequentazione con i protagonisti degli eventi (incredibile il capitolo su Phil Mickelson), con criminali della peggior specie e anche con finanzieri al top come Carl Icahn: fra le varie condanne Walters sul finire della carriera ne ha incassata anche una per insider trading. La parte affascinante del libro, davvero degna di un film, è quella su Las Vegas e sul folle mondo delle Pro-Am, cioè i tornei in cui professionisti e dilettanti del golf giocano insieme, con giri di scommesse enormi. La parte utile di L’arte delle scommesse è invece proprio quella sui vantaggi del banco, neutralizzabili perché il banco è zavorrato dal mercato (cioè i caproni che scommettono sui Lakers o sul Manchester United senza nemmeno sapere chi va in campo) e buone quote si possono sempre trovare, giocando sul singolo evento una ridotta parte del proprio budget.

stefano@indiscreto.net

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