Come scalare le classifiche di Amazon

25 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Quanti libri servono per scalare le classifiche di Amazon? Molto pochi, fatte eccezione per alcuni generi di grande successo. Rispondiamo alla curiosità di molti citando un caso personale: il nostro Italia 1982 – Storia critica del Mondiale più bello è nel momento in cui scriviamo queste righe secondo nella classifica Amazon Kindle riferita al calcio, dietro a Baggio e davanti a Conte, e decimo in quella generale, che tiene conto anche della versione cartacea. Ebbene, ricordando che la classifica vale 24 ore ed ogni giorno è diverso dall’altro, quante copie servono per arrivare in vetta? Risposta: 8 (otto, in lettere).

Per noi un grosso risultato, perché non abbiamo pubblicizzato il libro prima che arrivasse in libreria (speriamo lo faccia fra poco), pubblicando soltanto un post su Indiscreto, ma in generale piccoli numeri. E così è per quasi tutta la saggistica e buona parte della narrativa, tolti alcuni casi di successo. In altre parole, una persona ricca si può autocomprare i libri e scalare le classifiche senza dover corrompere nessuno. Non escludiamo che qualcosa del genere sia avvenuto, in fondo è sempre meglio che finire fra gli artigli di quelle finte case case editrici che pubblicano libri a pagamento: nel mondo di oggi, nel mondo di Amazon, cosa semplicemente inconcepibile. Ma ce ne sono di enormi, di queste case editrici, anche con l’escamotage di far acquistare copie all’autore o di costringerlo a mille tristi presentazioni: non le citiamo per non beccarci una causa.

Sono nella sostanza false anche le classifiche basate sulle librerie fisiche, basate su campioni e comunque mai controllabili in tempo reale come invece sono le librerie online. Quando vediamo quelle fascette del tipo ‘100.000 copie vendute’ sappiamo già che si tratta di una palla promozionale, tranne pochi casi: diversamente autori anche molto famosi non rimarrebbero incollati alla loro cattedra di liceo e ad altri lavori sicuri, se potessero vivere dei loro diritti d’autore, o non si metterebbero ad insegnare scrittura creativa. Questi schemi sono chiaramente replicabili anche nella discografia, nel cinema, nella televisione ed in tutti quei campi pseudo-artistici in cui esistere è già una forma di compenso. Certo che noi, gente umile, firmeremmo adesso con il sangue per vendere 8 copie al giorno sempre.

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