Come calcolare il codice fiscale

25 Giugno 2020 di Indiscreto

Come calcolare il codice fiscale? Molti di noi lo ricordano a memoria, da tante volte che devono usarlo durante il giorno, noi personalmente abbiamo stampata in testa anche la partita IVA (non ancora il pur breve codice destinatario per la fatturazione elettronica, che abbiamo su Aruba). Molti lo ricordano, appunto, ma non tutti, e non sempre abbiamo a portata di mano il tesserino sanitario per controllare. E poi a volte serve per effettuare commissioni per conto terzi, come aprire una ricetta elettronica.

Come si calcola, quindi, il codice fiscale che dal 1973 ci accompagna dalla nascita (è il caso di dirlo, viene assegnato subito al bambino) alla morte? Questo codice di 16 caratteri ha uno schema più facile da ricordare del codice stesso. Prendiamo ad esempio il nostro amico Ambrogio Budrieri, nato a Milano l’8 settembre 1945, 13 anni prima del suo idolo Claudio Ambu.

I primi tre caratteri del codice fiscale sono le prime tre consonanti del cognome, i secondi tre sono la prima, la terza e la quarta consonante del nome. Nel nostro caso BDR MRG. Ma nel caso cognome e/o nome non fossero abbastanza lunghi da avere tre consonanti, o quattro nel caso del nome? Semplice: dopo avere, nel caso del nome perché in quello del cognome si erano viste comunque le prime tre, controllato se ci sono tre consonanti si prelevano le vocali, in ordine di scrittura, fino a quando servono. E se un nome fosse di due lettere, mettiamo Bu? Si aggiunge una X, quindi Bu diventa BUX.

Settimo e ottavo carattere, le ultime due cifre dell’anno di nascita, nel nostro caso quindi 45. Facile per tutti. Nono carattere: una lettere corrispondente al mese; da gennaio a febbraio le lettere sono A (gennaio), B, C, D, E, H, L, M, P, R, S e T (dicembre). Nel nostro caso quindi P. Perché questa tabellina poco intuitiva? Nessuno sembra saperlo.

Decimo e undicesimo carattere il giorno di nascita, nel nostro caso 08, per gli uomini. Per le donne si aggiunge 40, quindi una Ambrogina Budrieri avrebbe avuto il 48. Perché questa complicazione? In questo caso la spiegazione c’è: così dal codice fiscale si riesce anche a capire il sesso: uomini da 1 a 31, quindi, donne da 41 a 71. E i trans? Non escludiamo una riforma.

Dodicesimo, tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo carattere: dipendono dal comune di nascita, sul modello di quanto avviene per esempio con i codici catastali. A Milano il codice è F205, l’unica regola è che ci sia una lettera seguita da tre numeri. Se questa lettera è una Z intuiamo che la persona non è nata in Italia oppure che è un italiano (o non ancora italiano) di origine straniera. Ultimo carattere, un carattere di controllo generato da un algoritmo: una lettera.

Da sottolineare che in linea teorica due persone potrebbero avere lo stesso codice fiscale teorico, per esempio due Marco Rossi nati a Milano lo stesso giorno, ma che non possono in pratica esistere due persone con lo stesso codice fiscale e quindi ad uno dei due verrà cambiato dall’Agenzia delle Entrate (invece di inseguire chi porta la sede legale in Olanda). Bisogna ricordare che i vari ‘calcolatori’ di codice fiscale che ci sono sul web non hanno alcun carattere di ufficialità, meglio quindi sempre verificare con l’Agenzia delle Entrate.

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