Colf in nero e badante invalida

25 Maggio 2020 di Indiscreto

Il 60% di noi, secondo l’ISTAT, si avvale del lavoro in nero di una collaboratrice domestica, insomma una colf. Ma non è solo per questo che crediamo che il bonus di 500 euro mensili, previsto dal Decreto Rilancio per due mensilità, per colf e badanti avrà un impatto limitato per le casse dello Stato.

Al di là della follia di assimilare due categorie con un’importanza ben diversa nella vita delle famiglie: uno il bagno se lo può pulire anche da solo con il suo bravo Lysoform, a meno che non gli abbiano mozzato un braccio, mentre l’assistenza a una persona non autosufficiente è proprio un altro sport. Il più duro di tutti.

Dov’è il trucco? Pare semplice: da un lato l’indennità è destinata ai lavoratori domestici non conviventi (questo toglie di mezzo molti badanti) e dall’altro impone che il lavoro contrattualizzato sia di almeno 10 ore settimanali: insomma, all’interno di quel 40% rispettare entrambi i parametri non è facilissimo anche perché la classica doppietta (soprattutto per chi non ha problemi di permesso di soggiorno) è qualche ora di contratto sommata a tanto nero. Nemmeno in questa parte del Decreto Rilancio mancano comunque le parti ironiche, come quando si specifica che il bonus è compatibile con una pensione di invalidità. La badante invalida?

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