Coda da McDonald’s: take away o delivery?

13 Marzo 2021 di Stefano Olivari

Qualche sera fa, in attesa di una delle mille partite, siamo andati al McDonald’s vicino a casa a procacciare la cena. È un posto dove andiamo spesso, più volte abbiamo spiegato perché amiamo McDonald’s, ma quasi mai di sera. Così siamo rimasti sorpresi dalla coda: non per l’orario, visto che erano le venti, quanto per la composizione della quindicina di persone in coda. Per farla breve: in un colpo solo eravamo gli unici sopra i 30 anni, gli unici milanesi, gli unici italiani, gli unici europei, gli unici bianchi. Ma soprattutto, ed è qui che volevamo arrivare, eravamo gli unici lì per conto proprio e non per consegnare il cibo a casa di altri.

I ragazzi dei vari Deliveroo, Uber Eats, eccetera, ci hanno osservato meno di quanto noi abbiamo osservato loro, del resto non è che dovessero scrivere un post su Indiscreto. Ma pensavamo anche alle persone che avevano ordinato i prodotti di McDonald’s tramite McDelivery: persone al di là dei 2,90 euro di sovrapprezzo a consegna avevano ritenuto più comodo andare su una app e correre il rischio di ritardi e di errori, sempre possibili quando i ritmi sono così serrati, rispetto al fare due passi fuori di casa. Perché quasi tutti, almeno a Milano, hanno un McDonald’s ad una distanza accettabile. Eppure quasi tutti, o comunque molti, hanno scelto il delivery.

Cosa vogliamo dire? Non certo che il delivery sia il male, anzi è l’unica cosa che fa rimanere in vita migliaia di ristoranti indipendenti o di catena, in questo periodo in cui il pensiero unico nemmeno mette in discussione il teorema della chiusura, come se tutti fossero impiegati pubblici con il reddito variabile indipendente. Il male è che ci siamo abituati a stare in casa con l’autogiustificazione di essere anche bravi cittadini, anche quando come in questo caso la comodità è discutibile. Ci è venuto in mente il Nanni Moretti di Caro Diario, che insultava i borghesi in tuta che andavano a noleggiare le videocassette: almeno loro uscivano di casa…. Ma per fortuna si può ancora scegliere, almeno questo: take away o delivery?

Share this article
TAGS