Coca-Scola

9 Aprile 2013 di Redazione

“Alla gente si stacca la mascella quando mi incrocia, alcuni mi apostrofano “beat!”; una volta una signora vecchissima mi ammonisce, ordinandomi con veemenza: “Punk, lavati la faccia!”. Per me, ragazzina senza motorino, senza soldi, che non va a ballare, che detesta la disco music, stufa della scuola e di comportarsi con giudizio, il punk è una vera liberazione. Mio nonno mi pronosticava “Ne faremo una bella ragioniera!”: la prospettiva non mi piaceva per niente. Ingrana la seconda, metti la freccia, scappa! Purtroppo o per fortuna il mio punto debole è sempre stata una grande insofferenza verso l’autorità per l’autorità. Ho sempre odiato esser comandata, dover obbedire senza saperne il perchè, dover patire il sopruso e ho sempre avuto, spontaneamente, un atteggiamento eccentrico in tutto sin dall’ infanzia. Con tutti questi requisiti ero la vittima designata di ciò che stava per arrivare. A Tsunami Punk iniziato, dopo un po’ mi dico: “Be’, perchè non fondo il mio giornalino?”, e nell’autunno del ’78 pubblico il primo numero di ‘Coca-Scola’, la mia fanzine. Nei mesi precedenti ho trasmesso dischi punk il sabato sera in un’ emittente privata di Zocca (Modena), Punto Radio (era stata messa in piedi da un certo Vasco Rossi et amici. Egli non aveva ancora inciso nient’altro che un orripilante 45 giri, ‘Jenny’, per una piccola indipendente). La stazione montanara, aperta e gestita in voce da giovani e giovanissimi (uno per tutti, il povero Massimo Riva), manteneva un bell’equilibrio tra intrattenimento, cultura e informazione e vagava nell’ aere dal 1974. Ai microfoni, ogni tanto, transitavano Gaetano Curreri e Maurizio Solieri. Ligabue dice di averci lavorato, ma io non lo vidi nè sentii mai: boh…..Fare la fanza, così come le chiamano, è  agire. Il punk è un modo di vedere, di vivere, prima di essere musica, al quale non faccio la minima fatica ad adeguarmi, capelli a parte. In questa fantasmagorica, energica, vitale, elementale visione tutto mi piace, niente è forzato, tutto è un impetuoso inno alla Libertà più vera. Hasta la victoria, basta sconfitte. Vedi la morte? Cazzi tuoi, demente. Non siamo un esercito e men che meno un esercito di depressi, caro Alberoni. Forse lo diventeremo, ma per ora il sole -e il quotidiano “The Sun”- splendono alti sull’orizzonte. Per amor di ‘Coca-Scola’ vado persino in televisione. Gabriele Ansaloni in arte Red Ronnie, non più mio amico da circa 30  anni, a quei tempi conduce uno sgangherato programma musicale a Tele Zola; è un vero amateur attratto dalla musica, con un moderato, interessato debole per il  punk. Manda in onda qualsiasi cosa, da Diana Ross a David Bowie ai Genesis: punk niente, però ne parla e si picca di esserne un divulgatore. Una volta, in preda al ballo di San Vito, distrugge in diretta un disco di Bobby Solo, dandogli pure del “vecchio bastardo”. Si guarderà bene dal farlo in sua presenza in futuro, alla conduzione del tragico ‘Una rotonda sul mare’. Sàppilo, Bobby, e medita, medita…”.

di Eletttro e Glezos, dal capitolo ‘Eletttro Perry – Better than Mark’

(pubblicato per gentile concessione degli autori, estratto del libro ‘PUNK ALLA CARBONARA – 1977-1981: l’Italia sotterranea attraverso fanzines, stampa & dischi’, di Eletttro & Glezos, edito da Avec Les Punks. Per acquistare il libro via posta, scrivete a aveclespunks@hotmail.it – Chi vive a Milano può trovarlo nei negozi Metropolis 2 (via Procaccini 7) e Dischi Volanti (Ripa di P.ta Ticinese 47)

Nella seconda metà degli anni ‘70 l’ esplosione del punk ha riverberi anche in Italia, dove tra il 1977 e il 1981 nuclei di carbonari producono una quantità insospettabile di fanzines, giornali, dischi, articoli, libri e dibattiti. Questo libro, realizzato come una fanzine (scritte a mano comprese), documenta attraverso l’esteso archivio degli autori gran parte di una prima scena che pochi conoscono. Comprende estratti e riproduzioni da 35 fanzines -circa 200 copie consultate-, 31 testate giornalistiche, 15 libri, discografia dettagliata (71 titoli), oltre 200 illustrazioni, schede e un indice di 212 voci.

“La pubblicazione più completa, appassionata e soprattutto credibile mai uscita sul primo punk italiano. Nelle 280 pagine di questo monumento al Do It Yourself c’è tutto quello che occorre sapere. A molti il punk cambiò la vita, leggete questo libro e capirete il perché. Fondamentale”. (Rumore)

“Mai come in questo caso il risultato premia tanta attesa. Il sogno proibito di ogni amante di punk rock”. (Vida)

Share this article