Chiesa alla Juventus, Commisso alla Borlotti

5 Ottobre 2020 di Stefano Olivari

Federico Chiesa è passato dalla Fiorentina alla Juventus, il progetto di Rocco Commisso è passato dai sogni americani alla realtà italiana. Le modalità di pagamento sono quasi incredibili: 2 milioni di euro adesso per il prestito, 8 nel 2021 per quello che rimarrà formalmente un prestito e 40 nel 2022, quando il riscatto da parte della Juventus sarà facoltativo ma in realtà obbligatorio, legato a condizioni che si verificheranno con facilità, come l’arrivo dei bianconeri nelle prime quattro del campionato (asterisco: ma se grazie a De Laurentiis sparisse la Serie A?).

Il vantaggio per la Juventus, alla canna del gas dal punto di vista della liquidità, è evidente, così come quello per Chiesa che anche nella malaugurata (per lui) ipotesi in cui dovesse tornare a Firenze conserverà il megaingaggio da juventino. Meno chiara la convenienza della Fiorentina, che si libera sì di un giocatore scontento, ma vedendo i soldi di fatto fra due anni e non avendo poi tutta questa fretta di cederlo visto che solo in Italia un calciatore con ancora due anni di contratto è considerato ‘in scadenza’.

Non pensiamo che Commisso, dopo i proclami post Della Valle, si sia adesso trasformato in suddito solo per mandare un messaggio ai mille signor no fiorentini (e non solo) che impediscono la costruzione di nuovi stadi. I signor no che equiparano il Franchi al David di Michelangelo. Piuttosto pensiamo che si sia fatto ammaliare dalla furbizia di Paratici, che ha nell’occasione ha, agendo sul giocatore, piazzato un bel colpo dopo una serie di disastri, ufficializzati dall’overdose di sanguinose rescissioni e prestiti implorando in ginocchio.

Commisso come il mitico Borlotti? Sì, il presidente della Longobarda che spiegava che cedendo ala Juventus Falchetti e Mengoni, i gioielllini della squadra, avrebbe ottenuto la metà di Giordano da girare all’Udinese per un quarto di Zico e tre quarti di Edinho (come tutti ricordano, il finto obbiettivo era Platini, per arrivare poi a mettere le mani su Rummenigge). Magari Commisso non vuole finire in B, come Borlotti, ma certo in America non capirebbero come mai venga ceduto il giocatore simbolo della squadra, che guadagna relativamente poco, in cambio, nell’immediato, di niente.

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