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Cesare Cadeo e il suo Milan

Stefano Olivari 05/04/2019

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Cesare Cadeo è morto a 72 anni, oggi si può dire ‘soltanto’ 72 anni. E la sua scomparsa ci colpisce come quella di un amico, per tutto ciò che la sua immagine ma anche la sua personalità reale hanno rappresentato per la cultura anni Ottanta e per quella piccola e media borghesia che rappresenta la spina dorsale di un paese liberale, anche se ai giornalisti viene più facile raccontare di miliardari e pezzenti. Tutti sanno chi fosse Cesare Cadeo. Conduttore e volto delle Reti Fininvest in versione seria (Record), semi-ironica (Calciomania) e autoironica (Mai Dire Gol), personaggio di culto di infinite telepromozioni, politico ovviamente per Forza Italia (assessore nella Provincia di Milano all’epoca governata da Ombretta Colli), persona di un’educazione incredibile anche con interlocutori senza alcuna possibilità di essergli utili.

Cesare Cadeo è morto, ma da vivo lo abbiamo incrociato tante volte in conferenze stampa non solo di area berlusconiana, nei corridoi di Mediaset e addirittura nella sala d’aspetto del nostro oculista. Quando in mezz’ora riuscì a riempire di complimenti e di cortesie le donne lì presenti, età media novant’anni, a colpi di ‘Lei mi ricorda la mia mamma’ e ‘Ma che signora carina’. Non fingeva assolutamente, era una gentilezza che gli veniva naturale e che il miglior Berlusconi aveva saputo cogliere, facendone il volto di punta delle sue televisioni nell’epoca pionieristica e anche una sorta di cerimoniere dei grandi eventi del Milan.

A proposito di Milan, non molti ricordano che sia la fede sia il coinvolgimento rossonero di Cadeo nascevano da ben prima di Berlusconi. Negli anni Settanta infatti Cadeo passò dal lavoro alla SEA a uomo delle pubbliche relazioni di Felice Colombo, ruolo che divenne più operativo quando Colombo divenne presidente del Milan. E aveva uno stretto rapporto anche con Gaetano Morazzoni, il politico democristiano che traghettò il Milan dal calcioscommesse a Giussy Farina e che prima ancora era stato uno dei soci di minoranza nel Milan di Buticchi, Pardi e Duina.

Cadeo per il Milan non fu quindi soltanto uomo immagine e presentatore di raduni, fra cui quello memorabile del 1986 all’Arena (con gli elicotteri e la cavalcata delle Valchirie) ma anche dirigente. Da ricordare il primo consiglio di amministrazione, nel 1986, del Milan di Berlusconi: Silvio e Paolo Berlusconi, Gianni Nardi, Giancarlo Foscale, Adriano Galliani, Fedele Confalonieri, Vittorio Dotti, Carlo Bernasconi, Gigi Vesigna, Marcello Dell’Utri. E Cesare Cadeo. In pratica un affresco degli anni Ottanta e di buona parte dei Novanta.

Al di là dell’esperienza in Forza Italia, Cadeo sarebbe poi uscito gradualmente dall’orbita berlusconiana e sarebbe stato anche un po’ dimenticato da Berlusconi stesso oltre che dalle sue televisioni. Peccato, perché ci siamo persi tanta politica e tanti programmi televisivi non urlati.

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