Cecchinato-Gulbis nello sport più onesto

22 Settembre 2020 di Indiscreto

Il tennis è lo sport più difficile del mondo, quello in cui non esistono barriere nazionali a creare finti fenomeni: essere ‘campioni d’Italia’ non conta niente, così come vincere lo ‘scudetto’ a squadre, con tutto il rispetto per Sonego e il Selva Alta. Questo preambolo per dire che commentando con un amico il tabellone delle qualificazioni per il Roland Garros (siamo adesso al secondo turno), dopo Cecchinato-Gulbis è nata una considerazione che vi infliggiamo.

Marco Cecchinato ha quasi 28 anni ed è stato semifinalista al Roland Garros di due (!) anni fa dopo aver battuto Carreño Busta, Goffin e infine Djokovic nei quarti, prima di arrendersi a Thiem. Ernests Gulbis ha 32 anni e al Roland Garros è stato semifinalista nel 2014, stoppato da Djokovic ma dopo avere battuto Federer. In altre parole, due giocatori per i parametri di oggi non vecchi, fisicamente integri, con un best ranking rispettivamente di 16 e 10. Entrambi, per loro stessa ammissione, portati a mollare un po’ quando le cose vanno bene: infatti contro Cecchinato e Gulbis non c’è stato alcun complotto, soltanto altri che hanno vinto di più.

Ha vinto Cecchinato in due set, andando avanti in un tabellone dove colpisce la presenza non di giovanissimi o di vecchie glorie (ci sono il trentottenne Robredo, ex numero 5, e il quarantunenne Karlović, ex 14), ma di giocatori dal grande talento e nel fiore degli anni. Il nostro preferito è Chung (24 anni, ex numero 19) con il suo tennis a metà fra il soft e il videogame. Ma non dimentichiamo Jack Sock (28 anni, ex numero 8), o gente come Leonardo Mayer, Rosol e Stakhovsky. Se fossero calciatori starebbero guadagnando milioni scaldando la panchina di un grande club, ma hanno scelto lo sport più difficile e più onesto di tutti. Poi può anche non piacere, perché (citando l’immortale Maurizio Mosca) non crea discussione.

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