CD o Vinile?

25 Ottobre 2019 di Indiscreto

Il vinile è meglio del compact disc? Domanda d’attualità, perché negli Stati Uniti le vendite dei vinili sono destinate quest’anno a superare quelle dei CD, prendendosi di fatto una rivincita nei confronti del supporto che li aveva via via soppiantati sul mercato. E adesso, nell’epoca dello streaming che ha sua volta messo in crisi il supporto fisico digitale, quello analogico (pur con un attuale 4% del mercato, dati RIAA del primo semestre dell’anno. Report scaricabile qui) risulta essere più vivo che mai.

Del resto questa tendenza si era già notata negli ultimi anni anche da noi in Italia, visto che gli scaffali degli store si sono sempre più riempiti di vinili nuovi e di ristampe di album a catalogo che hanno fatto la storia della musica. Nel contempo il CD viene certamente ancora prodotto, ma se guardiamo alle nuove generazioni bisogna dire che sarà difficile vedere in futuro ragazzini che fanno passare i titoli tra le dita alla ricerca di qualcosa di ascoltare.

Se di fatto la musica liquida di cui lo streaming (80% del mercato in USA) è il profeta incontrastato non ha sostanzialmente più avversari sul mercato (compreso il download, ormai sceso al 9% del totale pareggiando le vendite su supporto fisico), il vinile con la sua qualità di ascolto, le copertine che assumono un senso iconografico, e la possibilità di toccare con mano un oggetto di culto, è stato fortunatamente riscoperto mirando non solo a chi è cresciuto con lui ma anche a chi vuole andare oltre le tendenze per riappropriarsi di un passato che farebbe bene anche al futuro.

E il lettore di Indiscreto in tutto questo cosa ne pensa? Ha ancora un giradischi in casa? E tra l’acquisto di un CD o di un Vinile oggi cosa sceglierebbe?

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