Carosio razzista da allegato

31 Luglio 2014 di Stefano Olivari

È probabile che Carlo Tavecchio si sia pentito della battuta sulle banane e Opti Pobà, mentre che questa frase l’abbia pronunciata è sicuro. Insomma, si sta discutendo di qualcosa che è realmente accaduto. Le cose continuano a non funzionare così per Nicolò Carosio, il telecronista italiano più famoso della storia, del quale anche nella recente collezione SuperMondiale Panini allegata alla Gazzetta dello Sport si scrive che la sua carriera finì quando diede del ‘negraccio’ al guardalinee etiope Tarekegn durante la telecronaca di Italia-Israele ai Mondiali di Messico 1970. Una storia scritta per primo da non si sa chi, ma di sicuro copiata ogni 4 anni da centinaia di giornalisti nell’era cartacea e poi da migliaia nell’era di Google. Una storia falsa, come dimostrato anni fa da Massimo De Luca e Pino Frisoli nel loro libro ‘Sport in Tv’, dopo avere recuperato e riascoltato l’intera telecronaca originale (visti spezzoni anche in ‘Perle di sport’ e alla Domenica Sportiva). Né in occasione del gol annullato né in altri momenti Carosio si lascia andare a insulti, razzisti o semplicemente tifosi. Dopo l’annullamento del gol di Riva il guardalinee viene definito con l’aggettivo ‘Incauto’. Incauto! Certo è che all’epoca l’ambasciata etiope in Italia fu subissata di proteste, ma l’equivoco probabilmente nacque dalla confusione fra radiocronaca e telecronaca. In altre parole, probabilmente qualche insulto a Tarekegn (non si può più sapere se ‘negraccio’ o qualcosa di più leggero, ci dicono che la registrazione non esista più da anni) arrivò dal radiocronista, che era Enrico Ameri. Però, in assenza di registrazione, è ingiusto gettare fango anche su Ameri. È sicuro che Carosio finì in mezzo a un caso internazionale senza avere alcuna colpa se non quella di avere 63 anni e di essere stato messo da tempo nel mirino dalla RAI in quanto personaggio di altri tempi (gli anni Trenta, con tutto quel che ne conseguiva), da sostituire con il più brillante e politicamente adeguato, in rapporto all’epoca, Nando Martellini. Che infatti prese immediatamente il suo posto, già dal quarto di finale contro il Messico. Scriviamo queste righe a beneficio di chi fra 4 anni curerà gli allegati per Russia 2018, visto che Google esisterà ancora. In realtà Google mostra già adesso tanti link con la versione corretta della storia, ma per 5 euro a pezzo non è che si possa passare la giornata a fare ricerche.

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